venerdì 30 settembre 2011

LUNEDI 3 OTTOBRE dalle h 15.00 Per il tempo Pieno.

Ricordiamo a TUTTI i GENITORI che

LUNEDI 3 OTTOBRE dalle h 15.00

abbiamo organizzato un




PRESIDIO sotto il Provveditorato (Uff. Scolastico Regionale)

a via Pianciani (zona p.zza Vittorio, tra V. Manzoni e V. di Porta Maggiore)

Per essere ricevuti in delegazione dalla Direttrice dell’Ufficio, per sostenere le nostre ragioni a difesa delle maestre che abbiamo attualmente, dei diritti dei nostri figli e del modello del TEMPO PIENO.

Le chiederemo di darci per ISCRITTO le motivazioni del perché ci ha SOTTRATTO due INSEGNANTI!!!!!!.

Ricordiamo inoltre che sempre

LUNEDI 3 OTTOBRE i bambini usciranno alle 14.15

per un’assemblea sindacale, per cui vi proponiamo:

Pendiamo i bambini a scuola e

ANDIAMO TUTTI INSIEME, genitori e bambini

al PROVVEDITORATO.

Muniamoci di

fischietti, striscioni, cartelli, tamburi

e quanto più fa rumore per attirare l’attenzione.

Comitato Genitori – Iqbal Masih

sabato 24 settembre 2011

Mozione conclusiva Uniti per l'alternativa - Roma 24-09-2011

Dal sito http://www.globalproject.info/

Roma 24 settembre - Uniti per l'alternativa

26 / 9 / 2011

TINA, "There Is No Alternative" (come diceva la Thatcher negli anni '80), "non c'è alternativa": questa sembra essere la logica autoritaria che le élite finanziarie e la BCE impongono all'agenda di tutti i governi europei, di centrodestra e di centrosinistra. Non c'è alternativa – questo ci dicono - alle politiche di austerity per uscire dalla crisi. È ormai sotto gli occhi di tutti l'incapacità dei governi europei, di fatto commissariati, di proporre soluzioni diverse dalle solite ricette neoliberiste: tagli, austerity, privatizzazioni, aumento del tasso di sfruttamento.

La crisi economica globale ha subito negli ultimi mesi una nuova violenta accelerazione, le cui conseguenze sono scaricate sulla vita degli uomini e delle donne. Ci troviamo oggi a pagare la crisi due volte: l'esplosione della bolla del capitalismo finanziario, per salvare le banche, è stata scaricata sui bilanci pubblici, e ora gli stessi attori finanziari transanazionali puntano il dito contro il debito pubblico così generato, lanciano attacchi speculativi e chiedono nuove misure di austerity per ridurre il debito e rendere meno rischiosi gli investimenti. In altre parole: prima ci fanno pagare la crisi, poi la sua presunta soluzione.

L’economia della crisi mette dunque in ostaggio la politica, impedendo di fatto l’esercizio di qualsiasi residua forma di sovranità popolare, definitivamente soffocata dai dogmi della governabilità e del pareggio di bilancio. Ripagare il debito e raggiungere forzatamente il pareggio di bilancio, addirittura formalizzandolo nelle costituzioni nazionali, diventa la priorità assoluta per chi governa la crisi.

Qualsiasi progetto di alternativa richiede come condizione preliminare la rottura di questo quadro di compatibilità e, di conseguenza, non può che partire dal rifiuto radicale della logica del pagamento del debito a ogni costo e del pareggio di bilancio.

I piani su cui la situazione impone di muoversi sono molteplici: nessuna iniziativa può prescidere da una proiezione immediata sullo spazio europeo. Le vicende di queste settimane ci dicono che quelle del governo italiano sono variazioni, per quanto regressive, su un tema che è composto altrove. Ciò che diciamo da anni sullo svuotamento dei palazzi del potere e sulla crisi della sovranità e della democrazia rappresentativa, è ormai sotto gli occhi di tutti, e un cambio di governo, magari in direzione tecnocratica, non comporta necessariamente un cambiamento reale. In questo contesto, non sappiamo più cosa farcene delle politiche dell'alternanza, dato che le decisioni sono prese altrove, a prescindere dal governo che scegliamo e dal suo colore politico.

Una radicale inversione di tendenza è necessaria. A 10 anni da Genova e dopo la straordinaria stagione di lotte dell'ultimo anno, i movimenti sociali hanno la responsabilità di rilanciare la propria azione in un campo più vasto, oltrepassando i limiti della resistenza e della testimonianza. C'è bisogno di un processo aperto, inclusivo e non burocratico, in grado di rendere ognuno protagonista e responsabile del comune percorso di resistenza e costruzione dell'alternativa.

Le mobilitazioni dell'ultimo anno hanno dimostrato di saper immaginare il conflitto come pratica immediatamente costituente, come terreno di riappropriazione della decisione democratica, al di fuori da ogni nesso di delega e rappresentanza. La vittoria referendaria di giugno dimostra la capacità dei movimenti di riappropriarsi degli spazi politici e giuridici della decisione. Allo stesso modo, le esperienze dell'ex Cinema Palazzo occupato e del Teatro Valle occupato, rappresentano delle sperimentazioni politiche concrete di costruzione di istituzione del comune.

«Uniti per l'alternativa» si configura quindi come spazio pubblico di condivisione di tutti i soggetti sociali e politici disposti a mettersi in gioco in questo processo, come motore di mobilitazione, inclusivo e non autosufficiente, e come luogo di costruzione di un'alternativa reale, basata su contenuti radicali e non incasellabile nelle gabbie della rappresentanza e del governo dell'austerity.

Il 15 ottobre può e deve essere il primo passo di questo duplice percorso: sul piano internazionale, è l'occasione per mettere in campo, dietro lo slogan«United for global change», una mobilitazione continentale e globale per una nuova idea di società, basata sulla giustizia sociale ed ambientale e la democrazia reale; rispetto al contesato italiano, rappresenta l'occasione, non solo per sfiduciare dal basso il Governo Berlusconi, ma anche lo spazio costituente per ogni alternativa politica. I contenuti del 15 ottobre, frutto delle mobilitazioni dei soggetti sociali, rappresentano la piattaforma per il cambiamento che vogliamo, la proposta che gli uomini e le donne di questo paese, i movimenti, i soggetti sociali in mobilitazione avanzano all'intera società.

Cogliamo positivamente le sollecitazioni e le proposte di confronto sul piano dell'alternativa, avanzate dagli amministratori locali presenti all'assemblea.

Rilanciamo l'assemblea nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo e della cultura che si terrà il 30 al Teatro Valle Occupato.

In vista del 15 ottobre proponiamo alle reti sociali di mettere in campo iniziative, azioni, vertenze, che consentano di moltiplicare la partecipazione al corteo.

Di questo percorso fa parte la battaglia della FIOM per la riconquista del contratto nazionale, per la sua generalizzazione e per la cancellazione dell'articolo 8 della manovra finanziaria. Occorre combattere la precarizzazione del lavoro, conquistare l'universalità e l'uguaglianza dei diritti e costruire concretamente un nuovo welfare. Riappropriarci del reddito come si occupavano le terre contro i latifondisti: la ridistribuzione della ricchezza sociale è oggi lotta contro chi produce rendita sulle nostre vite.

La nostra alternativa parte dai beni comuni, per la costruzione di un nuovo modello sociale, attraverso la gestione democratica del territorio, la riconversione ecologica della produzione, la democrazia energetica, la costruzione di un'altra scuola, di un'altra università, di un'altra ricerca, universalmente accessibili e in grado di contribuire alla svolta democratica, sociale ed ecologica di cui abbiamo bisogno.

Rompere il quadro delle compatibilità, rovesciare i rapporti di forza, produrre un cambiamento reale. Questa è la nostra battaglia, questo è il percorso dell'alternativa, per una stagione di lotte che sia costituente di una nuova pratica democratica e sociale.

Lo spazio di Uniti per l'alternativa si riunirà il 9 ottobre alle ore 10:30 a Roma in riunione pubblica, a partire dai firmatari dell'appello.

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sabato 17 settembre 2011

Giovedì 22 settembre assemblea del Coordinamento Precari Scuola di Roma,

Giovedì 22 settembre assemblea del Coordinamento Precari Scuola di Roma, per confrontarci e costruire assieme un percorso di mobilitazione.
L'appuntamento è alle ore 18.30, presso la libreria "Anomalia", in via dei Campani, 73.

Siete tutti invitati a partecipare!

lunedì 12 settembre 2011

Mercoledì 14 settembre alle 15.00 tutti/e in piazza a Montecitorio!

- Giovedì 15 settembre assemblea del Coordinamento Precari Scuola di Roma, per confrontarci e costruire assieme un percorso di mobilitazione.
L'appuntamento è alle ore 18.30, presso la libreria "Anomalia", in via dei Campani, 73.
Proseguendo la manifestazione contro la Finanziaria davanti a Montecitorio , ed essendo opportuno esserci, è meglio spostare la riunione del Cps da mercoledì 14 a giovedì 15, stesso luogo e stessa ora.

- Mercoledì 14 settembre
La protesta contro la manovra economica non si ferma. Mercoledì 14 settembre alle 15.00 tutti/e in piazza a Montecitorio!

-Lunedì 12, dalle ore 11.30, sit-in di fronte al MIUR (viale Trastevere), per protestare contro la devastazione di alcune classi di abilitazione in particolare, quali ad esempio la A052 (Latino e Greco nei Licei).

Siete tutti invitati a partecipare!

sabato 10 settembre 2011

Appuntamento corteo Indignati sabato 10 settembre 2011

L'appuntamento per partecipare al corteo degli Indignati di sabato 10 settembre è alle 14 a piazza della Repubblica di fronte alla basilica di S.ta Maria degli Angeli. Coordinamento Precari Scuola - Roma

venerdì 9 settembre 2011

Assemblea 9 settembre davanti USP di tutti i movimenti in difesa della scuola

L'assemblea dell'8 settembre, convocata dal Coordinamento Precari Scuola - Roma davanti all'USP di via Pianciani, ha deciso di rimanere in presidio permanente. Per domani 9 settembre alle ore 16 è convocata un'assemblea cittadina di tutti i movimenti in difesa della scuola. Interverranno anche gli studenti del Liceo "Francesco D'Assisi", che in mattinata chiederanno un incontro al Dirigente dell'USP di Roma Giuseppe Minichiello, per protestare contro la formazione nella loro scuola di una classe di ben 42 alunni.
Sarà presente anche una troupe del TG 3.
I precari invitano tutti i colleghi i genitori e gli studenti a partecipare per far sentire la propria protesta contro le ingiustizie e le umiliazioni che la scuola subisce ogni giorno.

Coordinamento Precari Scuola - Roma

Rassegna video mobilitazioni CPS Settembre 2011

Intervista ad Ilenia Mazzullo, CPS Roma


Tg3 19 8 Settembre

Repubblica Roma

Messaggero Roma

martedì 6 settembre 2011

Appuntamento corteo 6 settembre 2011 Roma


In occasione dello sciopero generale indetto per il 6 settembre da Cgil e sindacati di base, diamo appuntamento, per partecipare al corteo, alle ore 9, in piazza dei Cinquecento, angolo via Cavour (vicino l'edicola).
Dalle ore 16 presidio di fronte al Senato (piazza Navona).

Informiamo, inoltre, che l'8 settembre abbiamo indetto una assemblea-presidio, di fronte all'USP di Roma, per protestare contro il caos che imperversa in scuole e Uffici Scolastici, frutto del piano di demolizione della scuola statale.
Invitiamo tutti i precari della scuola di ogni ordine e grado a partecipare!
Appuntamento giovedì 8 settembre, dalle ore 15 di fronte all'USP (ex- Csa) di Roma, in via Pianciani.

Il Coordinamento Precari Scuola - Roma

Superiamo le divisioni! Lottiamo uniti contro i veri responsabili!

L’appuntamento alle convocazioni è per tutti noi precari quest’anno particolarmente drammatico. Al Provveditorato di Roma regna il CAOS:

- Trasferimenti in massa da una provincia a un’altra, provocati dai tagli della legge 133, che ha colpito più massicciamente le regioni del Sud; questi hanno creato grossi disagi a tutti ed hanno scatenato una feroce guerra tra poveri.

- Calendari delle convocazioni pubblicati in ritardo e pieni di errori.

- Creazione di diverse graduatorie parallele – concorso, graduatorie 2009/2011 e 2011/2014 – che, secondo un dissennato stile di reclutamento ormai noto ai lavoratori della scuola, ha però raggiunto quest’anno livelli di confusione inaccettabili e che, nella loro messa in atto, rasentano spesso l’illegalità.

- Assunzioni compiute in un clima surreale: contemporaneamente dal concorso del 2000, dalla graduatoria del 2009-11, dalla graduatoria del 2011-13 e senza criteri univoci al punto che, nel 150° anniversario dell’unità d’Italia, la legge della Repubblica cambiava non solo da regione a regione ma, all’interno del medesimo provveditorato, il povero impiegato del piano di sopra si trovava ad applicare criteri differenti dal collega del piano di sotto.

- Carenze di controlli sulle autocertificazioni.

- Tagli massicci sugli organici al punto che per diverse classi di concorso ci sono state assunzioni zero e ciò in barba alle uscite della Gelmini.

- Disinvolti passaggi di organici da una classe all’altra di concorso, in particolare per il sostegno dove molti dei posti disponibili sono stati assegnati agli insegnanti soprannumerari non abilitati per il sostegno.

PERCHÉ STA AVVENENDO TUTTO CIÒ?

La ragione prima va individuata nella legge 133 che in questo terzo anno di applicazione e, in prospettiva dei prossimi 12 miliardi di euro di tagli previsti della nuova finanziaria, sta rivelando in forma più acuta e drammatica i suoi effetti. Il Governo e l’intera classe dirigente italiana hanno tradotto il loro completo disinteresse verso la scuola pubblica in una legislazione assolutamente carente ed inefficace accompagnata da un piano di tagli devastanti, da qui la sequenza infinita di ricorsi e controricorsi, che, non potendo contrastare quel piano di demolizione, hanno aggiunto confusione alla confusione precedente.

Inoltre, a causa degli scontri intestini nel Governo, il decreto sulle assunzioni è avvenuto ad agosto ed i Provveditorati stanno cercando di chiudere in poco tempo assunzioni e incarichi: in un tale contesto il caos non può che regnare sovrano.

In una situazione di diffusa illegalità com’è quella attuale, rivendicare un briciolo di giustizia e di correttezza nelle operazioni rischia di essere utopistico e frustrante senza una lotta di carattere generale. Bisogna denunciare le irregolarità che avvengono nei provveditorati non come fatti isolati, ma come il prodotto inevitabile di una legislazione carente, che non può che alimentare un sistema di corruzione diffuso nelle pieghe della pubblica amministrazione.

Senza la lotta che abbiamo condotto in questi anni in un’ottica unitaria e nazionale, il Governo non avrebbe cercato di camuffare la sua nefasta politica di tagli con il provvedimento sulle 67000 assunzioni (provvedimento da noi criticato perché insufficiente e pagato al caro prezzo della perdita di ricostruzione di carriera) ed anche oggi siamo convinti che per difendere i nostri diritti dobbiamo rivolgere la nostra legittima indignazione contro i veri responsabili dell’attacco ai lavoratori e contro l’intero sistema di istruzione pubblico statale.

Il 6 settembre parteciperemo alle mobilitazioni indette dalla Cgil e dal sindacalismo di base contro la manovra ed invitiamo tutti i precari della scuola di ogni ordine e grado ad un assemblea-presidio

di fronte al provveditorato di Roma l’8 settembre dalle ore 15.00.

8 settembre, ore 15,00

Assemblea-Presidio all’USP di Roma di via Pianciani

Coordinamento Precari Scuola – Roma movimentoinsegnantiprecari@gmail.com http://cps-roma.blogspot.com

lunedì 5 settembre 2011

Appuntamenti sciopero generale 6 settembre 2011


  • Roma - Concentramento corteo ore 9 in Piazza dei Cinquecento (angolo via Cavour). Il corteo passerà per via Cavour, sfiorerà la Basilica di Santa Maria Maggiore, per proseguire su via Merulana, via Labicana, via Celio e concludersi verso le ore 11 nei pressi del Colosseo, vicino all'Arco di Costantino, con il comizio del Segretario Generale CGIL, Susanna Camusso.








Sindacalismo di Base

Lazio; Roma. Largo Corrado Ricci (Fori Imperiali, ang.via Cavour), ore 9,30



Il SI Cobas è promotore dello sciopero del 6 settembre assieme a USB, Slai Cobas, ORSA, CIB-Unicobas, Snater, USI.

protesta davanti all’USP di Roma (via Pianciani) alle ore 15,00

Oggi 05/09/2011 al Liceo Russell in via Tuscolana a Roma, erano previste le convocazioni per gli incarichi ai precari per la classe A051 (Lettere e latino al liceo). In primo luogo tre docenti che avevano avuto l’incarico nella precedente convocazione hanno scoperto che le cattedre assegnate non esistevano. Gli insegnanti in attesa, già prima dell’inizio delle operazioni, avevano avuto notizia, tramite telefonate fatte personalmente nelle scuole, dell’esistenza di cattedre disponibili ma non incluse nella lista fornita dal Provveditorato per la scelta. Come sempre, i docenti precari sono stati chiamati a scegliere sulla base di una lista di disponibiltà incompleta e sbagliata. Il primo convocato si è quindi rifiutato di scegliere e alla fine l’USR ha dovuto ammettere i propri errori, sospendere le operazioni e convocare di nuovo gli insegnanti per giovedì 7 alle 11,00, in attesa che la situazione si chiarisca.

L’USP di Roma ha dato l’ennesimo esempio di cattiva organizzazione e di superficialità nella gestione degli incarichi. Naturalmente come sempre tutto sulle spalle dei lavoratori, che già hanno dovuto subire ingenti tagli all’organico! Per questo motivo il Coordinamento dei Precari Scuola di Roma invita tutti i precari a un presidio di protesta davanti all’USP di Roma (via Pianciani) alle ore 15,00.

Coordinamento Precari Scuola – Roma