mercoledì 22 maggio 2013

APPOGGIAMO CON FORZA IL REFERENDUM DI BOLOGNA!
BASTA SOLDI PUBBLICI ALLE SCUOLE PRIVATE, 
ASSUNZIONI E FINANZIAMENTI PER LE SCUOLE PUBBLICHE!

Art. 33 Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
Il 26 Maggio si svolgerà a Bologna un referendum consultivo che chiamerà i cittadini a esprimersi contro i finanziamenti alle scuole materne private. Ogni anno i comuni regalano milioni di euro alle scuole private, risorse pubbliche sottratte alla scuola statale, quella laica, plurale e di tutti, compromettendo il suo buon funzionamento. Di fronte a questo sperpero di denaro pubblico, il referendum di Bologna esprime una scelta di civiltà e di difesa della qualità e del valore dell’istruzione statale, in un Paese che, per troppo tempo, ha visto governi fare a gara per impoverire e distruggere la scuola pubblica con la scusa della crisi e contemporaneamente a finanziare le scuole private con la scusa della parità. L’incubo però non sembra finito, anzi, in questi giorni, dopo l’insediamento del governo e in continuità con il pensiero unico degli ultimi anni, cardinali, banchieri e politici sono tornati alla carica difendendo e rilanciando la necessità di finanziare sempre di più le scuole private, per difendere una presunta libertà delle famiglie. E’ evidente tutta l’ideologia di chi, in realtà, vuole affossare principi vitali come il diritto ad un’istruzione pubblica di qualità e per tutti e il diritto al lavoro per migliaia di lavoratori precari che vedono ogni anno allontanarsi la possibilità di lavorare e insegnante degnamente nella scuola pubblica. Mentre si regalano soldi alle scuole private, le assunzioni nella scuola pubblica sembrano una chimera e la spada di Damocle della disoccupazione è sempre presente.
Ora, è il momento di dire basta! Vogliamo che le risorse pubbliche destinati ai soggetti privati, vengano restituite a tutti gli studenti che frequentano la scuola della Costituzione e che, ogni giorno, devono confrontarsi con classi pollaio, mancanza di spazi adeguati, insegnanti precari che cambiano continuamente, e a tutti i lavoratori della scuola, costretti a subire decenni di precariato e che, ogni giorno, devono confrontarsi con sempre più ristretti spazi di democrazia e logiche di privatizzazione.
Siamo stufi di ascoltare la storia della mancanza di fondi per la scuola pubblica e non ci accontentiamo di sapere che non ci saranno più tagli! Chi ha deciso di bypassare e calpestare diritti, valori e principi come lo sono il lavoro, lo studio, la laicità, l’uguaglianza, scegliendo di dequalificare l’istruzione pubblica a favore di un modello privatistico per il quale ogni governo riesce sempre a trovare risorse?
Per chiedere con forza che ora è il momento di finanziare la scuola pubblica, generalizziamo il referendum di Bologna con un

Flash mob a Piazza di Spagna
Vediamoci al Mcdonald's
Giovedì 23 maggio ore 15.30

Coordinamento Precari Scuola- Roma

martedì 7 maggio 2013

Adesione del CPS Roma alla manifestazione FIOM del 18 maggio




Sabato 18 maggio la scuola in piazza con la FIOM

Sabato 18 maggio i metalmeccanici della Fiom hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma con un’ampia piattaforma che rivendica il diritto al lavoro, al reddito, per una sanità, una scuola e un’università pubbliche e perché, sul piano più generale, si esca dalle politiche di austerità imposte dal recente governo Monti.
Come Coordinamento Precari Scuola di Roma condividiamo queste rivendicazioni, parteciperemo alla manifestazione e riteniamo che l’intero mondo della scuola debba fare altrettanto. Negli ultimi anni il settore dell’istruzione pubblica è stato messo continuamente sotto attacco: prima gli otto miliardi sottratti dalla Gelmini, poi il tentativo fatto da Profumo di innalzare l’orario di lavoro a 24 ore e di privatizzare la scuola statale con il pdl Aprea. Queste ultime iniziative sono state contrastate con successo da chi la scuola la vive quotidianamente: insegnanti, studenti, genitori hanno reagito con forza alle iniziative di governo e commissione cultura imponendo la propria volontà di difendere il lavoro di insegnanti e la vocazione pubblica e democratica della scuola italiana.

Tali recenti vittorie ci servano da lezione!
Il nostro punto di vista può imporsi e gli attacchi possono essere contrastati efficacemente soltanto se siamo protagonisti!

La recente formazione del governo Letta desta in noi forti preoccupazioni per il Paese: il  centrodestra è di fatto di nuovo al potere e il protagonismo di Berlusconi è supportato da un Partito Democratico in crisi profonda, vergognosamente lacerato al proprio interno e del tutto impermeabile alle istanze di coloro che lo hanno votato sperando in un cambiamento. 
Riteniamo che soltanto il protagonismo dei lavoratori, dei precari, dei giovani e di tutti i cittadini democratici potrà imporre nel dibattito politico il tema del diritto al lavoro, all’istruzione libera e pubblica, ad un reddito dignitoso.
Solo il protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici potrà scongiurare che venga imposta la pace sociale alle condizioni della Confindustria, come preannunciato dalla linea suicida della Cgil di riavvicinamento a Cisl e Uil sulla questione della rappresentanza. Linea che viene imposta, purtroppo con il consenso del gruppo dirigente della Fiom, mettendo a tacere chi dissente.

Per questi motivi riteniamo sia fondamentale unire la nostra lotta a quella di tutte le categorie che subiscono la crisi e condividiamo l’appello lanciato dai metalmeccanici affinché la manifestazione di sabato 18 maggio veda in piazza non soltanto i metalmeccanici, ma tutti coloro che hanno intenzione di lottare contro le politiche di austerità.

Diamo appuntamento a tutti/e per formare uno spezzone della scuola
sabato 18 maggio alle ore 9,00 a Piazza della Repubblica
davanti all’entrata della chiesa Santa Maria degli Angeli.

Partecipa o subisci!


Coordinamento Precari Scuola – Roma

domenica 5 maggio 2013

Adesione del CPS Roma allo sciopero contro le prove Invalsi




NO ALLE PROVE INVALSI
SI AL RIFINANZIAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE

Anche quest’anno tra docenti, tra genitori e studenti/esse si discute e ci si oppone alla somministrazione delle prove invalsi. Non si tratta di un rituale di primavera ma di una delle forme di resistenza contro il progetto di una scuola che  non sarà più quella pubblica statale uguale per tutti/e.
Vogliono dividere le scuole in meritevoli e non di finanziamenti per meglio giustificare i tagli, dividere i docenti per asservirli come in quelle private, schedare gli/le studenti/esse per controllarli e selezionarli nei loro percorsi di studio.
Quest’anno sono ancora più evidenti  i motivi per boicottare le prove.
Il governo uscente ha approvato l’8 marzo il  regolamento sul sistema nazionale di valutazione, che si regge su invalsi, indire e ispettori. Esso dà all’invalsi il  ruolo di definire  i parametri in base ai quali individuare le  istituzioni da sottoporre a valutazione esterna e a piani di miglioramento che spingeranno le scuole a modificare e omologare le loro modalità di funzionamento e  le loro  pratiche didattiche, a concorrere per raggiungere un supposto merito ottenuto attraverso i test.
Parallelamente, la legge di stabilità ha stabilito che nel 2014 i fondi alle scuole dipenderanno dai risultati di “qualità” (e nel frattempo gli unici fondi non tagliati ma aumentati quest’anno sono stati quelli alle scuole private).  L'urgenza, evidentemente, non è quella di rifinanziare la scuola dopo anni di tagli e licenziamenti di massa, ma di proseguire  sulla strada dell'aziendalizzazione e della privatizzazione.

COME DOCENTI NON POSSIAMO STARE A GUARDARE
Mettiamo in pratica le possibili forme di BOICOTTAGGIO dei test invalsi:
A  chi ci vuole ridurre a sorveglianti e addestratori, rispondiamo riprendendoci la dignità.

Ø  Non esiste a tutt’oggi una norma che ci obblighi a somministrare e correggere le prove.
Anche se le pressioni della dirigenza sono spesso pesanti, nei collegi abbiamo il diritto di esprimerci sulla somministrazione dei test durante le ore di lezione e di rivendicare la nostra libertà di insegnamento.
Possiamo scioperare nei giorni delle prove in particolare se siamo in orario nelle classi coinvolte o scelti come somministratori.

Ø  Rifiutiamoci ovviamente di correggere le prove.
In caso di illegittimi ordini di servizio o addirittura di reiterazioni degli stessi dopo il nostro rifiuto chiediamo il rispetto del nostro contratto di lavoro, anche  rivolgendoci alle organizzazioni sindacali disposte a sostenerci.

Ø  Collaboriamo con  i genitori che nei giorni delle prove non manderanno i/le bambini/e a scuola.  Impegniamoci  a pubblicizzare e a sostenere nei municipi in cui viviamo o lavoriamo le iniziative da loro organizzate per i giorni delle prove (come quelle dei genitori dell’i.c. di via ferraironi (ex iqbal- pisacane) di centocelle al casale garibaldi per i giorni 7 e 10 maggio e dei genitori del comitato no invalsi del quarto municipio). 

Ø  Prendiamo posizione nelle nostre scuole contro eventuali tentativi di ritorsione verso gli/le studenti/esse che vorranno esprimere la loro opposizione (per esempio, rifiutando di sottoporsi alle prove e consegnandole in bianco, come avvenuto l’anno scorso). 
Studiamo insieme le iniziative per impedire l’inserimento dei test negli esami di stato del quinto anno previsto per il 2015 e chiederne l’eliminazione dall’esame di terza media.

Ø  Confrontiamoci e vigiliamo, anche dopo le prove, sulle trasformazioni che stanno investendo la scuola e organizziamoci per impedire che negli anni a venire il sistema di valutazione vada a regime.


Il Coordinamento precari scuola Roma aderisce  allo SCIOPERO
 indetto dai sindacati cobas, usb, cub e unicobas per i giorni delle prove:
7 MAGGIO (scuola primaria), 14 MAGGIO  (scuole medie)  e 16 MAGGIO (scuole superiori)