Comunicato del movimento insegnanti precari - Roma
alla Rete nazionale dei precari della scuola per rafforzare la mobilitazione.
• Radicalizziamo la mobilitazione.
Il movimento insegnanti precari considera l’accordo, sottoscritto giovedì scorso tra governo e sindacati, come una reazione del governo all’azione, portata avanti dalla mobilitazione della scuola e dell’università, che ha investito il nostro Paese in questi mesi. Reazione da non intendersi in nessun modo come un cambiamento di prospettiva, bensì solo di strategia, avente lo scopo di spaccare e indebolire la mobilitazione finora dimostratasi unitaria, dalla scuola primaria fino all’università, passando per le medie e le superiori.
Pensiamo che la risposta del governo, nella sua volontà di dividere le lotte e disorientare l’opinione pubblica, apra una nuova fase della mobilitazione: se finora abbiamo assistito ad una mobilitazione spontaneamente unitaria adesso quest’unità bisognerà costruirla insieme, su più livelli.
E’ importante creare un legame più forte rispetto al passato tra le diverse realtà della Rete nazionale dei precari della scuola, tra i precari e i coordinamenti degli insegnanti di ruolo, nonché le maestre e i maestri delle primarie in lotta, tra gli insegnanti e gli studenti medi, che spesso mostrano un livello avanzato di riflessione; ma è essenziale anche il legame tra la scuola e le varie realtà che animano l’università.
Per radicalizzare la lotta dei precari il movimento insegnanti precari di Roma afferma la necessità di aumentare il livello di approfondimento teorico, entrando nel merito dei contenuti con ancora maggior incisività rispetto a prima. E’ necessario che tutti i soggetti del precariato, a partire dalle singole realtà, mettano completamente in discussione i contenuti della legge 133, della 169 e della pdl Aprea, per ottenere risultati positivi in termini di allargamento e di partecipazione all’interno della mobilitazione che avverrà nei prossimi mesi. Se, come annunciato, il governo procederà con un’ampia campagna di informazione per far conoscere i nuovi percorsi di studio, è chiaro che su di noi ricadrà il compito di diffondere una reale informazione che smascheri l’effettiva portata dei provvedimenti, che in verità sono volti a smantellare l’istruzione pubblica di ogni ordine e grado facendola diventare “il fatto privato di qualcuno”.
• Costruiamo alleanze sui contenuti per allargare la protesta.
Ripartiamo dalla lotta alla precarietà, a cominciare dalla scuola fino all’università e passando per tutti i luoghi di lavoro, per ribadire l’incostituzionalità stessa della precarietà e di tutte le forme di contratto flessibile in quanto ostacoli sociali ed economici per il pieno sviluppo della persona.
Se finora i governi che si sono succeduti hanno avvilito moralmente e materialmente la scuola e gli insegnanti, anche attraverso la precarietà, determinando un’indifferenza verso i problemi della scuola statale e spegnendo qualsiasi spirito associativo, oggi vogliamo affermare, attraverso la Rete nazionale dei precari della scuola, la necessità e il desiderio di lottare senza tregua, per contribuire a risvegliare negli insegnanti e negli studenti la dignità del loro ruolo e la coscienza dei propri diritti che nessun governo deve ledere.
La nostra lotta di insegnanti precari, partendo dalla specificità delle rivendicazioni, che muovono dal rifiuto categorico della logica dei tagli, fino ad arrivare alla messa in discussione del precariato in sé, afferma la necessità della centralità della scuola statale nella vita del nostro Paese e l’importanza dell’elaborazione di un modello di istruzione realmente emancipatrice e in grado di offrire, a tutti gli studenti e le studentesse, la capacità di comprendere la realtà per cambiarla, qualora se ne presentasse la necessità.
Ora questa necessità è impellente! Se vogliamo davvero ottenere le nostre rivendicazioni e se vogliamo realmente che il governo faccia concreti passi indietro bisogna mettere in campo tutte le nostre forze e capacità, per creare, partendo dai nostri territori, un consapevole e largo movimento di opposizione, che naturalmente mina la stabilità di qualsiasi governo e per questo ne viene temuto.
Il movimento insegnanti precari di Roma e la Rete nazionale dei precari della scuola.
• Tra visibilità e partecipazione.
Il movimento insegnanti precari di Roma è consapevole di non aver rispettato in pieno l’impegno, preso nell’assemblea nazionale, di preparare un’iniziativa per il giorno 16 di questo mese.
La ragione di questo mancato appuntamento non sta in un’assenza di volontà, o peggio, in un indebolimento del movimento stesso. In quest’ultimo periodo ci siamo impegnati per creare quell’alleanza, di cui già si è parlato, tra i soggetti che operano nella scuola e nell’università, in vista dello sciopero generale del 12 dicembre; a questo proposito, rivendichiamo la nostra posizione nello sciopero generale a fianco di scuola e università e dei movimenti che lottano per i beni comuni. Naturalmente il percorso è ancora lungo: non sempre i fini e i metodi sono comuni, ma nessun’azione di massa è possibile se non siamo convinti dei fini che vogliamo raggiungere e dei metodi con cui procedere.
Se è vero, quindi, che oggi non abbiamo preparato un’azione visibile e non prevediamo nell’immediato azioni volte alla visibilità, è altrettanto vero che tanto si sta facendo per costruire la partecipazione e per sperimentare pratiche democratiche utili a coordinare le lotte. Inoltre, prevediamo come nostro prossimo passaggio, oltre alla costruzione delle alleanze tra scuola e università, l’approfondimento dei contenuti su cui costruire l’unità e con cui allargare la protesta.
Al più presto, e coordinati con tutti voi della Rete nazionale dei precari della scuola, ci impegniamo ad organizzare azioni comuni che siano realmente frutto della partecipazione, senza delega per nessuno.
• Rafforziamo la nostra alleanza: costruiamo il blog.
L’assemblea nazionale ha deciso l’importanza per la Rete nazionale precari della scuola di dotarsi di uno strumento che fosse insieme luogo di discussione e di coordinamento delle diverse realtà, e che contribuisse a costruire quella forte alleanza tra di noi che era lo scopo ultimo dell’assemblea stessa.
In questo periodo abbiamo sperimentato l’utilità del forum quale luogo di discussione tra singoli, ma la scarsa utilità al fine di conoscere ciò che ogni realtà organizzata produce e pianifica, nonché l’inadeguatezza del forum stesso per coordinare azioni di lotta comuni, prendere decisioni collettive, e quindi rafforzare l’unione tra i soggetti della Rete.
A questo scopo crediamo sia utile ricostruire il blog, che sicuramente deve avere una pagina iniziale in cui risaltino tutte le realtà del precariato organizzato presenti all’assemblea nazionale e a cui si aggiungerà chi lo vorrà. Questo meccanismo garantirebbe a tutti un loro spazio riservato in cui inserire i propri volantini, le proprie analisi e i documenti che desidera, nonché le iniziative che prevede sul proprio territorio, in modo che ogni realtà possa conoscere le attività dell’altra. E’ essenziale che fin dal blog sia visibile l’unità che ci caratterizza. Questo modo di pensare il nostro blog produrrà un livello di analisi, di critiche e di proposte, che, nutrendosi del contributo di tutti, sarà realmente più incisivo e radicale.
Resta ancora la necessità di darci uno strumento per prendere le decisioni, fermo restando che le decisioni rilevanti per il futuro della Rete nazionale dei precari della scuola si prendono in una dimensione realmente collettiva che solo un’assemblea nazionale può offrire.
A breve invieremo il foglio con gli account di posta, o le mail delle persone intervenute all’assemblea nazionale, in modo da creare una mailing-list puramente comunicativa, che ha il solo scopo di riuscire a contattare direttamente le varie realtà.
Roma, 16 dicembre 2008
movimento insegnanti precari-Roma
alla Rete nazionale dei precari della scuola per rafforzare la mobilitazione.
• Radicalizziamo la mobilitazione.
Il movimento insegnanti precari considera l’accordo, sottoscritto giovedì scorso tra governo e sindacati, come una reazione del governo all’azione, portata avanti dalla mobilitazione della scuola e dell’università, che ha investito il nostro Paese in questi mesi. Reazione da non intendersi in nessun modo come un cambiamento di prospettiva, bensì solo di strategia, avente lo scopo di spaccare e indebolire la mobilitazione finora dimostratasi unitaria, dalla scuola primaria fino all’università, passando per le medie e le superiori.
Pensiamo che la risposta del governo, nella sua volontà di dividere le lotte e disorientare l’opinione pubblica, apra una nuova fase della mobilitazione: se finora abbiamo assistito ad una mobilitazione spontaneamente unitaria adesso quest’unità bisognerà costruirla insieme, su più livelli.
E’ importante creare un legame più forte rispetto al passato tra le diverse realtà della Rete nazionale dei precari della scuola, tra i precari e i coordinamenti degli insegnanti di ruolo, nonché le maestre e i maestri delle primarie in lotta, tra gli insegnanti e gli studenti medi, che spesso mostrano un livello avanzato di riflessione; ma è essenziale anche il legame tra la scuola e le varie realtà che animano l’università.
Per radicalizzare la lotta dei precari il movimento insegnanti precari di Roma afferma la necessità di aumentare il livello di approfondimento teorico, entrando nel merito dei contenuti con ancora maggior incisività rispetto a prima. E’ necessario che tutti i soggetti del precariato, a partire dalle singole realtà, mettano completamente in discussione i contenuti della legge 133, della 169 e della pdl Aprea, per ottenere risultati positivi in termini di allargamento e di partecipazione all’interno della mobilitazione che avverrà nei prossimi mesi. Se, come annunciato, il governo procederà con un’ampia campagna di informazione per far conoscere i nuovi percorsi di studio, è chiaro che su di noi ricadrà il compito di diffondere una reale informazione che smascheri l’effettiva portata dei provvedimenti, che in verità sono volti a smantellare l’istruzione pubblica di ogni ordine e grado facendola diventare “il fatto privato di qualcuno”.
• Costruiamo alleanze sui contenuti per allargare la protesta.
Ripartiamo dalla lotta alla precarietà, a cominciare dalla scuola fino all’università e passando per tutti i luoghi di lavoro, per ribadire l’incostituzionalità stessa della precarietà e di tutte le forme di contratto flessibile in quanto ostacoli sociali ed economici per il pieno sviluppo della persona.
Se finora i governi che si sono succeduti hanno avvilito moralmente e materialmente la scuola e gli insegnanti, anche attraverso la precarietà, determinando un’indifferenza verso i problemi della scuola statale e spegnendo qualsiasi spirito associativo, oggi vogliamo affermare, attraverso la Rete nazionale dei precari della scuola, la necessità e il desiderio di lottare senza tregua, per contribuire a risvegliare negli insegnanti e negli studenti la dignità del loro ruolo e la coscienza dei propri diritti che nessun governo deve ledere.
La nostra lotta di insegnanti precari, partendo dalla specificità delle rivendicazioni, che muovono dal rifiuto categorico della logica dei tagli, fino ad arrivare alla messa in discussione del precariato in sé, afferma la necessità della centralità della scuola statale nella vita del nostro Paese e l’importanza dell’elaborazione di un modello di istruzione realmente emancipatrice e in grado di offrire, a tutti gli studenti e le studentesse, la capacità di comprendere la realtà per cambiarla, qualora se ne presentasse la necessità.
Ora questa necessità è impellente! Se vogliamo davvero ottenere le nostre rivendicazioni e se vogliamo realmente che il governo faccia concreti passi indietro bisogna mettere in campo tutte le nostre forze e capacità, per creare, partendo dai nostri territori, un consapevole e largo movimento di opposizione, che naturalmente mina la stabilità di qualsiasi governo e per questo ne viene temuto.
Il movimento insegnanti precari di Roma e la Rete nazionale dei precari della scuola.
• Tra visibilità e partecipazione.
Il movimento insegnanti precari di Roma è consapevole di non aver rispettato in pieno l’impegno, preso nell’assemblea nazionale, di preparare un’iniziativa per il giorno 16 di questo mese.
La ragione di questo mancato appuntamento non sta in un’assenza di volontà, o peggio, in un indebolimento del movimento stesso. In quest’ultimo periodo ci siamo impegnati per creare quell’alleanza, di cui già si è parlato, tra i soggetti che operano nella scuola e nell’università, in vista dello sciopero generale del 12 dicembre; a questo proposito, rivendichiamo la nostra posizione nello sciopero generale a fianco di scuola e università e dei movimenti che lottano per i beni comuni. Naturalmente il percorso è ancora lungo: non sempre i fini e i metodi sono comuni, ma nessun’azione di massa è possibile se non siamo convinti dei fini che vogliamo raggiungere e dei metodi con cui procedere.
Se è vero, quindi, che oggi non abbiamo preparato un’azione visibile e non prevediamo nell’immediato azioni volte alla visibilità, è altrettanto vero che tanto si sta facendo per costruire la partecipazione e per sperimentare pratiche democratiche utili a coordinare le lotte. Inoltre, prevediamo come nostro prossimo passaggio, oltre alla costruzione delle alleanze tra scuola e università, l’approfondimento dei contenuti su cui costruire l’unità e con cui allargare la protesta.
Al più presto, e coordinati con tutti voi della Rete nazionale dei precari della scuola, ci impegniamo ad organizzare azioni comuni che siano realmente frutto della partecipazione, senza delega per nessuno.
• Rafforziamo la nostra alleanza: costruiamo il blog.
L’assemblea nazionale ha deciso l’importanza per la Rete nazionale precari della scuola di dotarsi di uno strumento che fosse insieme luogo di discussione e di coordinamento delle diverse realtà, e che contribuisse a costruire quella forte alleanza tra di noi che era lo scopo ultimo dell’assemblea stessa.
In questo periodo abbiamo sperimentato l’utilità del forum quale luogo di discussione tra singoli, ma la scarsa utilità al fine di conoscere ciò che ogni realtà organizzata produce e pianifica, nonché l’inadeguatezza del forum stesso per coordinare azioni di lotta comuni, prendere decisioni collettive, e quindi rafforzare l’unione tra i soggetti della Rete.
A questo scopo crediamo sia utile ricostruire il blog, che sicuramente deve avere una pagina iniziale in cui risaltino tutte le realtà del precariato organizzato presenti all’assemblea nazionale e a cui si aggiungerà chi lo vorrà. Questo meccanismo garantirebbe a tutti un loro spazio riservato in cui inserire i propri volantini, le proprie analisi e i documenti che desidera, nonché le iniziative che prevede sul proprio territorio, in modo che ogni realtà possa conoscere le attività dell’altra. E’ essenziale che fin dal blog sia visibile l’unità che ci caratterizza. Questo modo di pensare il nostro blog produrrà un livello di analisi, di critiche e di proposte, che, nutrendosi del contributo di tutti, sarà realmente più incisivo e radicale.
Resta ancora la necessità di darci uno strumento per prendere le decisioni, fermo restando che le decisioni rilevanti per il futuro della Rete nazionale dei precari della scuola si prendono in una dimensione realmente collettiva che solo un’assemblea nazionale può offrire.
A breve invieremo il foglio con gli account di posta, o le mail delle persone intervenute all’assemblea nazionale, in modo da creare una mailing-list puramente comunicativa, che ha il solo scopo di riuscire a contattare direttamente le varie realtà.
Roma, 16 dicembre 2008
movimento insegnanti precari-Roma
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