DOCUMENTO ASSEMBLEA PUBBLICA DELLA SCUOLA 1 DICEMBRE
L’assemblea odierna, partendo da una analisi della situazione della scuola e più in generale delle condizioni politiche del paese, ha formulato un piano di rilancio delle lotte a difesa del sistema della formazione in Italia.
Gli interventi che si sono succeduti hanno evidenziato come il nuovo governo presieduto da Monti, nonostante le aspettative che su di esso da più parti si sono levate, partendo dal presupposto della necessità del risanamento del rapporto PIL / debito pubblico si fondi su di un programma che prevede per la scuola un ulteriore impoverimento di risorse finanziarie e umane e l’avviamento a meccanismi di privatizzazione. Questo spiega la convergente denigrazione della professionalità degli insegnanti, di cui per altro viene deprecata l’elevata età media mentre le riforme ne innalzano l’età pensionabile.
Di fronte a tale quadro è necessario anzitutto chiedere e sfidare il governo sul rifinanziamento della scuola pubblica e il ritiro delle misure che l’hanno colpita nelle risorse economiche e nella organizzazione didattica, (riforma delle superiori, riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore…). Tale rifinanziamento non può certo avvenire sulla base dei test INVALSI, secondo un modello che, volendo ridurre la complessità del fatto culturale, aspira a mascherare i tagli sotto la veste del premio a chi piega a quel modello la crescita globale degli alunni. L’investimento nella formazione è una via di uscita dalla crisi che non premia chi l’ha prodotta ed è il presupposto imprescindibile della crescita, senza il quale i nuovi sistemi di formazione e reclutamento dei docenti non farebbero che creare altro precariato. Si deve invece ridare qualità alla scuola con un piano di assunzione dei precari, consentendo l’inserimento dei nuovi abilitati nelle graduatorie esistenti, ciascuno con il proprio punteggio e nel rifiuto assoluto di un doppio canale di reclutamento. È questo il piano su cui le lotte dei precari si connettono con quelle degli studenti di oggi, docenti di domani. Anche perché è dimostrato che il precariato è per lo stato un onere maggiore, mentre continua ad esserlo, contro il dettato costituzionale, il finanziamento alle private. Alla scuola pubblica si deve restituire qualità; ai lavoratori, insegnanti e ATA, quanto è stabilito dal CCNL, con una politica salariale che non renda indispensabili gli straordinari e il lavoro in condizioni usuranti; a chi opera come AEC o assistente alla comunicazione la possibilità di essere assunto e non lavorare nel sistema delle esternalizzazioni.
Su tale terreno è necessario che le forze politiche e sindacali, che ora si destreggiano in equilibrismi circa le misure che vengono annunciate, siano costrette, in incontri con i lavoratori, ad esprimere in maniera chiara la loro posizione, tante volte sbandierata negli anni scorsi come sostegno alle lotte dei precari e alla difesa della scuola, ma non confermata dalla fiducia incondizionata per ora data al governo.
A questo proposito una commissione lavorerà alla redazione di un documento che, tenendo conto del lavoro già svolto dalle varie organizzazioni in questo periodo, costituisca la base di una lettera in cui tutti si possano riconoscere. È fondamentale infatti che la risposta data al nuovo ministro sia unitaria e basata sulla più larga convergenza. Essa verrà consegnata in un SIT IN al MIUR dopo il periodo natalizio. Vengono individuati i seguenti punti base:
- rifinanziamento della scuola sulla base del reale fabbisogno;
- piano straordinario di assunzioni;
- no al doppio canale per i nuovi abilitati;
- rifiuto dei test INVALSI come criterio di finanziamenti premio;
- no all’innalzamento dell’età pensionabile.
Si rivolge pertanto un
APPELLO
a tutti i precari e alle organizzazioni che li rappresentano perché partecipino unitariamente alla lotta, sulla base di una piattaforma che contenga i punti emersi nel corso dell’assemblea.
Viene inoltre portato avanti a livello locale, con un incontro prima di Natale, il lavoro già avviato della richiesta di un osservatorio interno al provveditorato di Roma, in cui i precari possano controllare che non avvengano nelle convocazioni quelle irregolarità che sono inscindibilmente connesse ai tagli.
Si accolgono infine l’ iniziativa del 6 dicembre degli studenti universitari e quella del 16 sulla insicurezza nelle scuole.
L’ASSEMBLEA DECIDE DI RICONVOCARSI PER L’APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO IL GIORNO 7 DICEMBRE ALLE ORE 15,00
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