Il
coordinamento precari scuola (CPS), aderisce alla
manifestazione regionale in difesa della scuola pubblica statale del
10 novembre indetta dal coordinamento delle scuole di Roma e sostiene
il processo di unificazione di tutte le componenti della scuola in
una lotta che è contemporaneamente in difesa dell’istruzione
pubblica, del diritto allo studio e della dignità del lavoro sia dei
precari che degli insegnanti di ruolo.
La
legge di stabilità, che sarà a breve approvata dal parlamento,
contiene ulteriori tagli alla scuola pubblica, già devastata da
questo e dai precedenti governi. In particolare, l’articolo 3 della
legge di stabilità prevede l’aumento dell’orario di lavoro
degli insegnanti a parità di salario, senza alcuna contrattazione.
Il CPS è convinto che il governo Monti stia sperimentando nel
settore della scuola un disegno più ampio che mira, utilizzando la
retorica della necessità di aumento della produttività, ad
attaccare ulteriormente i diritti dei lavoratori di tutti i settori
attraverso l’estensione dell’orario di lavoro a parità di
salario.
Il
Governo Monti, invece di fare pressioni sugli imprenditori affinché
aumentino la produttività attraverso investimenti nella ricerca e
nell’innovazione, pretende che lo sviluppo della produttività sia
un onere per i soli lavoratori. In altri termini, si intende imporre
un’estensione dell’orario di lavoro a parità di salario e di
conseguenza il licenziamento in massa di decine di migliaia di
precari. Ciò comporterà quindi un aumento della disoccupazione
per le giovani generazioni, e un’estensione dello sfruttamento per
i pochi lavoratori “superstiti”. Ciò che sta accadendo nella
scuola secondaria rappresenta quindi un laboratorio ideale sia per le
scuole elementari sia, più in generale, per tutti gli altri settori
del lavoro pubblico e privato.
Per
queste ragioni, il CPS promuove un percorso di collaborazione su
questo tema con le altre categorie di lavoratori, sia del pubblico
che del privato. In particolare il CPS fa appello alla Fiom, ai
lavoratori autoconvocati, ai sindacati conflittuali e a tutti coloro
che saranno costretti a lottare con forza contro l’estensione
dell’orario di lavoro. Chiediamo, pertanto a tutti questi soggetti
di aderire al corteo di sabato 10 novembre, che partirà da
piazza dell’Esquilino alle 14,30, in difesa della
scuola, dei suoi lavoratori e degli studenti e di generalizzare da
subito il tema della lotta contro l’aumento dell’orario e dei
ritmi di lavoro cui mira il governo Monti, insistendo sulla scarsa
produttività del lavoro in Italia.
Coordinamento precari scuola
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