Le politiche del Governo sul progetto di sviluppo del nucleare, aggiunte alla politiche di privatizzazione dell'acqua, fanno il paio con l'ultima tranche di tagli all'istruzione pubblica (20000 cattedre in meno) ed esplicitano in maniera sempre più palese la precisa volontà di una classe dirigente, sempre più screditata agli occhi della società, di prendere d'assalto i principali beni collettivi (l'acqua, l'energia, l'istruzione) per assecondare una logica lobbistica, per favorie oscuri interessi privatistici che nulla hanno a che fare con i bisogni complessivi di una società, del benessere complessivo dei cittadini, del diitto alla salute, ad un esistenza dignitosa e ad un istruzione di qualità.
Una classe dirigente che da decenni ha deciso di tagliare drasticamente i fondi all'istruzione, alla ricerca e all'università non ha alcun diritto di parola sull'energia, non può essere credibile sull'avanzamento tecnologico della ricerca sull'energia; le leggittime paure dei cittadini rispetto alle scelte nucleariste ed alla volontà di privatizzare l'acqua debbono tradursi in un energico moto d'indignazione che impedisca ai lestofanti di turno di effettuare l'ennesima rapina ai danni della collettività.
L'istruzione pubblica, un finanziamento effettivo e crescente nella ricerca e nell'università costituiscono un fondamentale antitodoto democratico rispetto a questo pericolosissimo progetto di rapina ai danni della collettività
Una classe dirigente che da decenni ha deciso di tagliare drasticamente i fondi all'istruzione, alla ricerca e all'università non ha alcun diritto di parola sull'energia, non può essere credibile sull'avanzamento tecnologico della ricerca sull'energia; le leggittime paure dei cittadini rispetto alle scelte nucleariste ed alla volontà di privatizzare l'acqua debbono tradursi in un energico moto d'indignazione che impedisca ai lestofanti di turno di effettuare l'ennesima rapina ai danni della collettività.
L'istruzione pubblica, un finanziamento effettivo e crescente nella ricerca e nell'università costituiscono un fondamentale antitodoto democratico rispetto a questo pericolosissimo progetto di rapina ai danni della collettività
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