domenica 2 ottobre 2011

7 Ottobre 2011 - Gelmini e USR Lazio: due facce dello stesso caos.

VENERDì 7 OTTOBRE 2011
DIFENDIAMO I DIRITTI NELLA SCUOLA PUBBLICA!

SIT IN DAVANTI AL L’ EX USP in Via Luigi Pianciani ,24 (ZONA MANZONI) A PARTIRE DALLE 15.00


Facciamo sentire il nostro dissenso ai veri responsabili del caos e delle irregolarità con cui è iniziato anche quest'anno scolastico, nonostante le propagandistiche affermazioni del Ministro Gelmini. Davanti agli uffici di coloro che dovrebbero garantire la trasparenza, la sicurezza ed il rispetto della legalità nella scuola, ma non lo fanno

RICHIEDIAMO

- UNO SPAZIO PER UN OSSERVATORIO AUTOGESTITO DAI PRECARI SULLE ILLEGALITA' COMPIUTE DA LL'USP

- IL RIPRISTINO DI TUTTE LE CATTEDRE IN DEROGA SUI POSTI DI SOSTEGNO E DELLE CATTEDRE ULTERIORI SU POSTO COMUNE

- UNA FORMAZIONE DELLE CLASSI CHE SIA CONSONA ALLE ESIGENZE DIDATTICHE E DI SICUREZZA (BASTA CON LE CLASSI POLLAIO!)

- CHIAREZZA E ORDINE NEL RECLUTAMENTO DEI SUPPLENTI E NELL'AGGIORNAMENTO DELLE GRADUATORIE DI ISTITUTO, SENZA DEROGARE RESPONSABILITA' O POTERI ARBITRARI AI DIRIGENTI SCOLASTICI



Se davvero non vogliamo che siano calpestati i diritti della scuola e di tutte le sue componenti (studenti, docenti precari e di ruolo , personale ATA, genitori) ,

PARTECIPIAMO IN MASSA AL

SIT IN DAVANTI AL EX USP in Via Luigi
Pianciani ,24 (ZONA MANZONI) A PARTIRE DALLE 15.00

È evidente, da parte dei dirigenti del’U.S.T. di Roma e dell’U.S.R del Lazio, una scelta politica nel fatto di continuare a proporre ed ammettere cattedre superiori a 18 ore, ad accettare la formazione di classi pollaio, ad ignorare i problemi di sicurezza ed i disagi degli alunni diversamente abili, a rimandare le convocazioni e le assunzioni del personale A.T.A. e nel delegare ai singoli dirigenti scolastici la nomina dei supplenti.

In occasione del sit-in di protesta pretenderemo un confronto con i dirigenti provinciali e regionali e chiederemo conto della correttezza del loro operato, invitandoli ad un confronto pubblico in conferenza stampa. Esigeremo inoltre un osservatorio permanente, autogestito dai lavoratori della scuola, per il monitoraggio delle irregolarità nelle operazioni di reclutamento; chiederemo il ripristino delle cattedre in deroga sui posti di sostegno e delle cattedre ulteriori su posto comune, garanzia sullo smembramento delle classi sovraffollate, chiarezza e legalità nel reclutamento dei supplenti e nell’aggiornamento delle graduatorie di istituto, verificando che non siano affidati poteri arbitrari ai dirigenti scolastici



Mentre il Governo si appresta a definire i regolamenti sul nuovo sistema di reclutamento (il cosiddetto TFA) i provveditorati di tutta Italia, ed in particolare quello di Roma, continuano a svolgere le convocazioni nella confusione generale e in molti casi in una palese mancanza di legalità, come denunciato in molte situazioni dai precari della scuola e soprattutto dal CPS. Rispetto alle contestazioni scaturite in più sedi, l’amministrazione ha risposto con un atteggiamento sordo, motivato esclusivamente dalla volontà di assecondare il diktat della Gelmini che l’anno scolastico cominciasse regolarmente, dando la parvenza che la scuola funzioni regolarmente sin dai primi giorni.

La causa principale del caos nelle convocazioni - che si riflette sulle scuole - risiede in una legislazione carente che, per tentare di gestire un fenomeno crescente com’è quello del precariato in un quadro complessivo di tagli, cerca aggiustamenti particolari, leggi e leggine spesso in contraddizione tra loro che amplificano il problema.

Sulle difficoltà presenti si affacciano quelle future: dopo aver cinicamente affermato, per giustificare i tagli, che in passato si sono illusi i precari, ora il Governo dà ad intendere che gli abilitati dei nuovi percorsi formativi (TFA), la cui gestione è delegata alle università già ampiamente arricchite con i master, formeranno un ulteriore canale di reclutamento che si aggiungerà agli altri. Invece ai precari tutti si deve garantire il ripristino delle cattedre tagliate, l’accesso alle quali dovrà avvenire tramite una graduatoria unica sulla base del punteggio maturato da ciascuno, vecchi e nuovi abilitati.

In questo quadro generale, poi, si collocano i gravissimi problemi degli ATA – il cui organico è sempre più ridotto mentre aumenta il carico di lavoro - e dei docenti di sostegno, ai quali l’utilizzo di docenti soprannumerari di altre classi di concorso, inidonei rispetto alle funzioni da svolgere, toglie cattedre.

Il quadro complessivo deprime la scuola pubblica, ma ci sono segnali di segno contrario, come la vittoria dei precari di Torino, che mostra come la lotta per la legalità può essere vincente. Proseguiamo anche a Roma il percorso di mobilitazione cominciato a settembre.Discutiamo insieme a tutte le componenti della scuola delle azioni da intraprendere contro le irregolarità del Provveditorato e per chiedere il ripristino dei posti tagliati.

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