ci siamo formati con
anni di studio all'università: prima la laurea, poi la SSIS (per i docenti
della scuola secondaria; la laurea abilitante in Scienze della formazione
primaria, invece, per i docenti di scuola primaria) o i concorsi abilitanti del
’90 o del ’99, poi, ancora, i master e in alcuni casi il dottorato
di ricerca;
ci siamo formati con anni di
esperienza sul campo a scuola, in classi sovraffollate che ignoravano le più elementari norme di
sicurezza, in situazioni di disagio sociale, nelle scuole in carcere, nei paesi
di montagna o nelle periferie delle metropoli; abbiamo lottato contro i tagli
alla scuola imposti dal governo Berlusconi (8
miliardi di euro, 130mila di noi sono stati licenziati definitivamente: il più
grande licenziamento di massa della storia repubblicana);
oggi subiamo l'offesa del governo
Monti, che vuole sottoporci ad una ulteriore procedura concorsuale per
dividerci e “selezionare” tra noi
i pochissimi “meritevoli” che potranno accedere ad un
lavoro stabile, delegittimando e snobbando le
graduatorie; oggi i “tecnici”
ci irridono, togliendoci posti di lavoro e riconvertendo i docenti in esubero
su cattedre di discipline in cui non sono abilitati (o persino sul sostegno!); oggi ci troviamo
a fronteggiare un governo che, in continuità con il precedente, pensa di
ridurre le scuole pubbliche ad aziende, con la legge Aprea-Ghizzoni,
una legge bipartisan PDL-PD-UDC che svuota di
senso gli organi collegiali democratici e introduce i privati nella gestione
degli istituti, aprendo la strada a una selezione del personale e degli
interventi didattici funzionale alle esigenze delle aziende del territorio;
oggi siamo chiamati a lottare contro la proposta di aumento dell'orario di
lavoro a parità di salario che il governo Monti pensa di poter imporre nelle
scuole, aggravando il problema della precarietà, squalificando ulteriormente la
didattica, sottraendo un ulteriore miliardo di euro alla scuola pubblica.
Avvertiamo
l'esigenza di scendere nuovamente in piazza insieme agli altri lavoratori e
lavoratrici e insiema ai
cittadini tutti i cui diritti sono usurpati da questo governo
"tecnico" con la riforma delle pensioni, l'abrogazione dell'articolo
18 dello Statuto dei lavoratori e la
privatizzazione selvaggia di beni comuni quali la sanità l'istruzione, l'acqua
e l'ambiente; per questo saremo presenti con uno spezzone della
scuola alla manifestazione NO MONTI DAY del prossimo 27 ottobre; in passato ci hanno divisi tra precari del Nord e del
Sud, tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato; ora vorrebbero mettere
i precari “storici” contro i “giovani”… Ma di
fronte alle nuove minacce, noi siamo e restiamo, tutti insieme
PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI
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