domenica 26 febbraio 2012

I precari della scuola di nuovo in piazza

Si è svolta nel pomeriggio di venerdì 24 febbraio, davanti alla sede del MIUR a Roma una manifestazione promossa dai precari della scuola uniti contro i tagli. L’iniziativa, nata da un’assemblea generale tenutasi il 15 gennaio, ha avuto carattere nazionale su base territoriale. Analoghe manifestazioni si sono tenute infatti in altre città come Napoli, Milano, Ravenna. Hanno aderito all’iniziativa anche la Flc-Cgil, l'Usb Pubblico Impiego e l'Usi.

I lavoratori della scuola “on the road”, come recita uno dei “cartelloni-libri” con i quali, riprendendo titoli di famose opere della letteratura, hanno ironizzato contro situazioni e personaggi del governo e della scena politica, sono stati ricevuti in delegazione da esponenti del Ministero e dal Sottosegretario Rossi Doria.

È stata consegnata una lettera/documento con le rivendicazioni dei precari che presenta, tra i punti principali: il ritiro dei tagli alla scuola operati soprattutto a partire dalla Finanziaria 133 del 2008; il No all’ipotesi di concorso fino a che non saranno assunte le migliaia di precari presenti nelle graduatorie che, lavorando anche da anni nel mondo della scuola, attendono di essere stabilizzati; la difesa dell’utilizzo delle graduatorie come unica forma di reclutamento; lo sblocco del turn-over; un serio piano di rifinanziamento della scuola pubblica. Nell’incontro avvenuto il Sottosegretario si è fatto carico di riferire al Ministro le richieste dei precari; l’atteggiamento comunque è stato di generale chiusura, dal momento che sulle questioni fondamentali come i tagli, il rifinanziamento, l’ipotesi di concorso quale canale di reclutamento, il Ministro e il Governo intendono andare dritti per la loro strada e portare avanti le intenzioni già dichiarate. C’è da sottolineare, però, un dato importante: l’incontro di venerdì ha significato un riconoscimento di fatto della componente dei precari che sembrava essere stata totalmente ignorata dall’attuale governo. I precari hanno richiesto fortemente la presenza di una loro rappresentanza ai futuri tavoli di lavoro.

Guarda le foto della manifestazione a Roma:

https://picasaweb.google.com/102201581428039287311/Presidio24Febbraio2012?authuser=0&feat=directlink

Guarda il video dal sito dell'Ansa:

http://ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2012/02/24/visualizza_new.html_104142167.html


venerdì 17 febbraio 2012

I precari della scuola di nuovo in piazza il 24 febbraio


Cambiano i governi, cambiano i ministri, ma a viale Trastevere non si respira aria di novità e non si intravede alcuna inversione di rotta che miri ad una seria politica di investimenti finalizzata alla riqualificazione di tutto il settore dell’Istruzione Pubblica. La Scuola Pubblica Statale Italiana da anni versa infatti in condizioni di estrema difficoltà a causa delle miopi e dissennate politiche scolastiche dei precedenti governi ed in particolare dei provvedimenti legislativi dell’ultimo governo Berlusconi, rispondenti essenzialmente a logiche di carattere economico che hanno portato dal 2008 al taglio di 150.000 lavoratori tra docenti ed Ata .
Situazione particolarmente delicata e perciò degna di una riflessione lucida e ragionata da parte del neoministro Profumo e del suo staff, ma del tutto disattesa come si evince dalle repentine e fumose dichiarazioni  dello stesso e dai primi provvedimenti intrapresi, in linea con le scelte economiche del nuovo governo tecnico, destinate ad aggravare la situazione già caotica della scuola pubblica. Il ministro Profumo infatti, lungi dal proporre un necessario rifinanziamento ed il ritiro dei tagli frutto della riforma Gelmini, ha invece ventilato, “per dare spazio ai giovani”, l’idea di un concorso per un numero esiguo di posti, reso ulteriormente modesto dall’aumento dell’età pensionabile; modalità di reclutamento che tra l’altro pone attualmente in discussione i diritti acquisiti dai precari presenti nelle graduatorie ad esaurimento e di quanti lavorano nella scuola pubblica da anni. L'attuale governo ha inoltre proposto, nel “decreto Semplificazioni”, il potenziamento dell’autonomia scolastica attraverso la creazione di reti territoriali di scuole e la definizione di un organico di rete,  provvedimenti allarmanti che, in linea con il progetto di Legge Aprea, sembrano prefigurare la chiamata diretta dei presidi, primo passo verso la privatizzazione della scuola pubblica. Chiamata diretta che rischia di diventare una inaccettabile realtà in Lombardia, dove la proposta di legge presentata dal presidente Formigoni, prevede espressamente che “a partire dall'a.s. 2012/2013  le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi al fine di reclutare personale docente necessario a svolgere le attività didattiche annuali” e che “è ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola che conosca e condivida il progetto e il patto per lo sviluppo professionale, che costituiscono parte integrante del bando di concorso di ciascun istituto scolastico”. Progetto di carattere regionale che tuttavia non può non rimandare direttamente al più generale “profumo” di aziendalizzazione annusato fin dai primi interventi pubblici del Ministro e dai provvedimenti economici del nuovo Governo tecnico.
Di fronte a tali dichiarazioni e proposte, i lavoratori del Coordinamento dei precari della Scuola e di altre variegate realtà, riunitisi in un’assemblea nazionale molto partecipata a Roma il 15 gennaio scorso, rilanciano la lotta in difesa della Scuola Pubblica Statale in quanto bene comune e prima ed imprescindibile garanzia di reale democrazia.
I precari della Scuola scenderanno in piazza il 24 febbraio per una manifestazione di carattere nazionale su base territoriale: a Roma, dove consegneranno al Ministro Profumo la lettera/documento realizzata dall'assemblea nazionale del 15 gennaio; a Napoli, Milano, Ravenna, Pisa, Foggia, Bari, Oristano, Latina, tutti decisi e uniti per dire BASTA ai tagli e alle false promesse; NO al concorso finché tutti i precari non verranno assunti; NO alla chiamata diretta dei presidi e all’aziendalizzazione e alla privatizzazione del  sistema d’istruzione statale; e per PRETENDERE, ancora una volta, un serio piano di RIFINANZIAMENTO che restituisca  le risorse tagliate dalla finanziaria 133 del 2008; l’immediato sblocco del turn over e l’assunzione di tutti i precari; l’utilizzo delle graduatorie come unico sistema di reclutamento; l’annullamento della distinzione tra organico di fatto e di diritto; la restituzione dello scatto stipendiale per i neoassunti ed il rinnovo del contratto di lavoro.



Coordinamento dei Precari della Scuola di Roma

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