Analisi, appuntamenti e lotte del Coordinamento Precari Scuola-Roma (CPS ROMA) movimentoinsegnantiprecari@gmail.com

venerdì 30 novembre 2012
Contributo scuola e richiesta di intervento
scellerate di tagli all'istruzione, con tre scioperi generali in un
mese e decine di migliaia di studenti e insegnanti in piazza a Roma e
in tante altre città. Finché questo movimento continuerà a farsi
sentire, non passerà né l'aumento dell'orario di lavoro a parità di
salario nelle scuole, né il ddl Aprea-Ghizzoni sull'autogoverno delle
istituzioni scolastiche.
A Roma saremo ancora in piazza il 13 dicembre davanti al Miur per
protestare contro il concorso-truffa, per il rifinanziamento
dell'istruzione pubblica statale e l'assunzione dei precari. Il 16
dicembre ci sarà un'assemblea nazionale del movimento delle scuole.
E' necessaria una prospettiva politica di discontinuità che metta in
agenda la restituzione degli 8 miliardi tagliati dal governo
Berlusconi e la riqualificazione della scuola pubblica statale.
Chiediamo di poter intervenire all'assemblea del 1 dicembre.
Coordinamento Precari Scuola - Roma
lunedì 5 novembre 2012
Appello dei precari della scuola a tutti i lavoratori contro l’aumento dell’orario di lavoro
La legge di stabilità, che sarà a breve approvata dal parlamento, contiene ulteriori tagli alla scuola pubblica, già devastata da questo e dai precedenti governi. In particolare, l’articolo 3 della legge di stabilità prevede l’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti a parità di salario, senza alcuna contrattazione. Il CPS è convinto che il governo Monti stia sperimentando nel settore della scuola un disegno più ampio che mira, utilizzando la retorica della necessità di aumento della produttività, ad attaccare ulteriormente i diritti dei lavoratori di tutti i settori attraverso l’estensione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Il Governo Monti, invece di fare pressioni sugli imprenditori affinché aumentino la produttività attraverso investimenti nella ricerca e nell’innovazione, pretende che lo sviluppo della produttività sia un onere per i soli lavoratori. In altri termini, si intende imporre un’estensione dell’orario di lavoro a parità di salario e di conseguenza il licenziamento in massa di decine di migliaia di precari. Ciò comporterà quindi un aumento della disoccupazione per le giovani generazioni, e un’estensione dello sfruttamento per i pochi lavoratori “superstiti”. Ciò che sta accadendo nella scuola secondaria rappresenta quindi un laboratorio ideale sia per le scuole elementari sia, più in generale, per tutti gli altri settori del lavoro pubblico e privato.
Per queste ragioni, il CPS promuove un percorso di collaborazione su questo tema con le altre categorie di lavoratori, sia del pubblico che del privato. In particolare il CPS fa appello alla Fiom, ai lavoratori autoconvocati, ai sindacati conflittuali e a tutti coloro che saranno costretti a lottare con forza contro l’estensione dell’orario di lavoro. Chiediamo, pertanto a tutti questi soggetti di aderire al corteo di sabato 10 novembre, che partirà da piazza dell’Esquilino alle 14,30, in difesa della scuola, dei suoi lavoratori e degli studenti e di generalizzare da subito il tema della lotta contro l’aumento dell’orario e dei ritmi di lavoro cui mira il governo Monti, insistendo sulla scarsa produttività del lavoro in Italia.
Coordinamento precari scuola
sabato 3 novembre 2012
martedì 30 ottobre 2012
Sintesi dei motivi ricorso avvocato Nobile
domenica 21 ottobre 2012
No Monti Day
martedì 16 ottobre 2012
Assemblea coordinamento scuole di Roma
Ø Decisa opposizione al ddl 953 (ex Aprea) che pone fine al processo di partecipazione e gestione democratica della scuola pubblica statale tramite lo smantellamento degli organi collegiali e tramite l’apertura ai privati nella gestione della scuola pubblica.
Ø Prosecuzione delle lotte dei precari contro il concorso truffa, espediente unicamente propagandistico volto a mascherare i tagli e la mancanza di qualsiasi piano di assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti e disponibili (appena 11.000 posti messi a concorso a fronte di 120.000 posti vacanti e liste di precari che raggiungono ormai le 200.000 unità).
Ø Opposizione al piano di accorpamento degli istituti, che significa di fatto nuovi tagli al personale e attacco al diritto allo studio (sono migliaia le scuole soppresse).
Ø Un netto NO alla legge del governo sulle pensioni che prevede l'allungamento dell'età lavorativa oltre i 67 anni, che lede i diritti dei lavoratori e che impedisce ai precari “storici” e alle nuove generazioni l’ingresso nella scuola.
ore 16,30 presso
Coordinamento cittadino delle scuole di Roma
sabato 13 ottobre 2012
Video manifestazione 12 ottobre
Partecipazione del Coordinamento Precari Scuola di Roma allo sciopero Flc-Cgil del 12 ottobre e contestazione al PD
giovedì 11 ottobre 2012
SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA DEL 12 OTTOBRE
- Netto rifiuto delle politiche di tagli alla scuola pubblica compiute negli ultimi anni avallate e portate avanti dall'attuale Governo (solo la spending review ha sottratto alla scuola 200 milioni di euro).
- Decisa opposizione al ddl 953 (ex Aprea) che pone fine al processo di partecipazione e gestione democratica della scuola pubblica statale tramite lo smantellamento degli organi collegiali e tramite l’apertura ai privati nella gestione della scuola pubblica.
- Prosecuzione delle lotte dei precari contro il concorso truffa, espediente unicamente propagandistico volto a mascherare i tagli e la mancanza di qualsiasi piano di assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti e disponibili (appena 11.000 posti messi a concorso a fronte di 120.000 posti vacanti e liste di precari che raggiungono ormai le 200.000 unità).
- Opposizione al piano di accorpamento degli istituti, che significa di fatto nuovi tagli al personale e attacco al diritto allo studio (sono migliaia le scuole soppresse).
- Un netto NO alla legge del governo sulle pensioni che prevede l'allungamento dell'età lavorativa oltre i 67 anni, che lede i diritti dei lavoratori e che impedisce ai precari “storici” e alle nuove generazioni l’ingresso nella scuola.
Comunicato incotro 8 ottobre al Miur tra precari della scuole e il sottosegretario Ugolini
Essi hanno ribadito come il male originario alla base della drammatica situazione della scuola pubblica statale sia costituito dal taglio di otto miliardi e mezzo di euro attuati a partire dalla legge 133 del 2008 e dalla riforma delle superiori dell'ex Ministro Gelmini, provvedimenti che, con tutti i loro corollari, hanno minato profondamente la qualità dell'istruzione. A questi si aggiungono i progetti di privatizzazione che riconoscono il loro simbolo nella c.d. legge Aprea la cui approvazione in commissione cultura è praticamente alle battute finali.
Essi hanno inoltre evidenziato come il nuovo governo tecnico, lungi dal perseguire una lungimirante e necessaria politica di rifinanziamento della scuola, sia invece del tutto in continuità con il precedente: l'innalzamento dell'età pensionabile, il mancato ritiro di tagli e riforme, le riconversioni dgli esuberi (frutto dei citati tagli) sul sostegno e sulle altre classi di concorso, sono infatti tutti provvedimenti che concorrono alla ulteriore perdita di posti di lavoro e al peggioramento della qualità della scuola.
Ed è in tale critico contesto, in cui emergono tutte le drammatiche difficoltà del settore- istruzione pubblica, così pesantemente e ripetutamente colpito dai provvedimenti degli ultimi anni, che il Ministro Profumo ha voluto fortemente bandire il suo "concorsone": un concorso che umilia professionalità, servizio e diritti acquisiti dei precari; che tenta di coprire i tagli economici ancora in atto; che promette posti di lavoro ma di fatto distribuisce briciole; un concorso propagandato come viatico per l'ingresso dei giovani nel mondo della docenza, i primi ad essere esclusi dal bando. Tutto ciò per evidenti fini propagandistici, tra l'altro del tutto inconciliabili con la dichiarata necessità di attenersi ai limiti imposti dal MEF.
Il Sottosegretario Ugolini, nel corso del dibattito nato dagli interventi dei precari, ha sostenuto le seguenti posizioni.
-concorso: il concorso obbedisce alla legge dello Stato (lex 306 del 2000 che ha istituito il doppio canale di reclutamento). Non averlo bandito e' stata una contravvenzione dei precedenti Ministri. Esso inoltre non lederebbe poi i diritti dei precari dal momento che sarà loro consentito di parteciparvi o, in caso contrario, di rimanere in graduatoria da cui si attinge per il 50% dei posti . Quanto alle modalità del concorso e alla distribuzione del punteggio tra servizio, titoli e SSIS ha dichiarato di non voler rispondere. I precari le hanno fatto notare che, considerata la situazione pregressa del precariato, si potrebbe ricorrere a una modifica della legge vigente per evitare la truffa del doppio canale e del concorso.
- precariato: il Sottosegretario ha ribadito che il problema vero del reclutamento non e' il concorso, ma il fatto che il precariato nega il principio didattico fondamentale della continuità. La sua posizione è quella di riprendere il Libro bianco dei tempi del Ministero Fioroni per rivedere i flussi dei contingente e superare la folle distinzione tra organico di diritto e di fatto, sistema che impedisce la stabilizzazione degli insegnanti precari, incidendo in tal modo sull'anzianità dei docenti che arrivano al ruolo dopo troppi anni passati in graduatoria.
sabato 8 settembre 2012
lunedì 23 luglio 2012
Presidio 26 luglio
giovedì 12 luglio 2012
Presidio a difesa Scuola Pubblica Statale
Comunicato
mercoledì 27 giugno 2012
Presentazione del libro "Quelli che però è lo stesso"
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "QUELLI CHE PERO' E' LO STESSO"
Interverrà l'autrice Silvia Dai Pra'
A seguire dibattito con studenti e docenti
Libreria Anomalia - Centro di documentazione anarchica
Via dei Campani, 73 (San Lorenzo)
A cura del Coordinamento Precari Scuola - Roma
lunedì 18 giugno 2012
Sosteniamo il sostegno
Coordinamento dei Precari della Scuola di Roma
mail: movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
blog: http://cps-roma.blogspot.com/
facebook: COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA ROMA
giovedì 24 maggio 2012
ROMA-MANIFESTAZIONE NAZIONALE 26 MAGGIO ORE 15
mercoledì 23 maggio 2012
26 Maggio-Manifestazione nazionale della scuola contro i tagli e la privatizzazione per il lavoro e il diritto allo studio
martedì 22 maggio 2012
SENZA ISTRUZIONE NON C’E’ FUTURO! BASTA TAGLI! BASTA VIOLENZA SULLA SCUOLA!
26 MAGGIO-MANIFESTAZIONE NAZIONALE IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA-PARTECIPIAMO TUTTI!
mercoledì 2 maggio 2012
APPELLO DEI COORDINAMENTI DEI PRECARI SCUOLA A TUTTI I MOVIMENTI, LE ASSOCIAZIONI E LE ORGANIZZAZIONI PER UN INCONTRO-ASSEMBLEA CONTRO I TAGLI E LA PRIVATIZZAZIONE
ASSEMBLEA PUBBLICA PRESSO IL TEATRO OCCUPATO VOLTURNO, VIA VOLTURNO, 37 ROMA
DOMENICA 6 MAGGIO ORE 10,00
Coordinamento Precari Scuola Roma, Coordinamento Precari Scuola Mantova, Coordinamento Precari Scuola Latina, Coord. lav. scuola "3ottobre" Milano, Gratis Toscana, Rete Autorganizzata Precari scuola Veneto, ass. FormaMente Palermo
martedì 1 maggio 2012
Oltre la forbice n.5
di Valentina Cannavale e Carlo Seravalli
- Chiamata diretta in Lombardia
di Emanuele Rainone (CSP Milano)
- Un casetto pieno di curriculum: prove di clientelismo
di SAVA
- Il fallimento dei test in Inghilterra
di Morena De Carlo
- Art. 18: una modifica senza giusta causa
di Giusy Lazzaro
- Il governo, l'Europa e le banche
di Francesco Cori
- L'abc della guerra: l'economia spiegata per capire la crisi
di Andrea Darmarios
Manifestazione nazionale 21 Aprile Milano contro la chiamata diretta dei docenti e la privatizzazione
sabato 10 marzo 2012
Sui fatti del 9 Marzo
protagonismo di cittadini e lavoratori sui processi in atto nel paese, attuati
da un governo che, sotto la veste perbenista dei tecnici, persegue politiche di
classe a tutto vantaggio dei poteri forti e della finanza.
I movimenti no TAV hanno ribadito una idea di bene comune determinato dal
basso, contrario alla speculazione di chi vuole arraffare risorse pubbliche a
danno dei territori e distogliendole da dove effettivamente servono.
Lavoratori e sindacati hanno dichiarato il loro no all’annullamento dei
diritti e alla crescente precarizzazione previsti dalla riforma del mercato del
lavoro.
Anche noi precari della scuola abbiamo consegnato al ministro l’agenda delle
nostre priorità, che non sono quelle di un concorso senza posti, bensì un serio
piano di assunzioni e di rifinanziamento della scuola pubblica: altro che risorse ricavate
dalla birra e dal lotto!
Denunciamo pertanto i due gravi episodi che ieri hanno voluto colpire queste
iniziative di costruzione democratica di un modello alternativo a quello del
governo. L’arresto di Paolo Di Vetta e alcuni attivisti dei movimenti per la
casa, che rivendicavano al CIPE la destinazione delle risorse investite per la
TAV a veri beni comuni come casa, scuola e lavoro; l’aggressione subita, ad
opera di fascisti, da un gruppo di studenti che organizzava un picchetto
davanti al Liceo Righi in occasione dello sciopero dei lavoratori
metalmeccanici.
Esprimiamo a Paolo e gli altri arrestati, nonché agli studenti aggrediti, la
nostra solidarietà, ribadendo il nostro impegno per l’esercizio attivo di una
opposizione sociale in difesa dei beni comuni e contro ogni azione repressiva.
Coordinamento Precari Scuola Roma
movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
Coordinamento dei Precari della Scuola di Roma
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domenica 26 febbraio 2012
I precari della scuola di nuovo in piazza
Si è svolta nel pomeriggio di venerdì 24 febbraio, davanti alla sede del MIUR a Roma una manifestazione promossa dai precari della scuola uniti contro i tagli. L’iniziativa, nata da un’assemblea generale tenutasi il 15 gennaio, ha avuto carattere nazionale su base territoriale. Analoghe manifestazioni si sono tenute infatti in altre città come Napoli, Milano, Ravenna. Hanno aderito all’iniziativa anche la Flc-Cgil, l'Usb Pubblico Impiego e l'Usi.
I lavoratori della scuola “on the road”, come recita uno dei “cartelloni-libri” con i quali, riprendendo titoli di famose opere della letteratura, hanno ironizzato contro situazioni e personaggi del governo e della scena politica, sono stati ricevuti in delegazione da esponenti del Ministero e dal Sottosegretario Rossi Doria.
È stata consegnata una lettera/documento con le rivendicazioni dei precari che presenta, tra i punti principali: il ritiro dei tagli alla scuola operati soprattutto a partire dalla Finanziaria 133 del 2008; il No all’ipotesi di concorso fino a che non saranno assunte le migliaia di precari presenti nelle graduatorie che, lavorando anche da anni nel mondo della scuola, attendono di essere stabilizzati; la difesa dell’utilizzo delle graduatorie come unica forma di reclutamento; lo sblocco del turn-over; un serio piano di rifinanziamento della scuola pubblica. Nell’incontro avvenuto il Sottosegretario si è fatto carico di riferire al Ministro le richieste dei precari; l’atteggiamento comunque è stato di generale chiusura, dal momento che sulle questioni fondamentali come i tagli, il rifinanziamento, l’ipotesi di concorso quale canale di reclutamento, il Ministro e il Governo intendono andare dritti per la loro strada e portare avanti le intenzioni già dichiarate. C’è da sottolineare, però, un dato importante: l’incontro di venerdì ha significato un riconoscimento di fatto della componente dei precari che sembrava essere stata totalmente ignorata dall’attuale governo. I precari hanno richiesto fortemente la presenza di una loro rappresentanza ai futuri tavoli di lavoro.
Guarda le foto della manifestazione a Roma:
https://picasaweb.google.com/
Guarda il video dal sito dell'Ansa:
http://ansa.it/web/notizie/
venerdì 17 febbraio 2012
I precari della scuola di nuovo in piazza il 24 febbraio
Coordinamento dei Precari della Scuola di Roma
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domenica 22 gennaio 2012
PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI ALLA SCUOLA
DOCUMENTO ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 15 GENNAIO 2012
Da anni, ormai, la scuola statale subisce i pesantissimi contraccolpi di una dissennata politica, che si è tradotta in tagli selvaggi al personale docente ed ATA e in operazioni dilettantesche di “riordino” dei tempi e dei percorsi formativi, che hanno invece gettato le scuole nel caos e nell’ingestibilità.
Questi interventi mutilanti, pretenziosamente definiti “riforme” e dichiarati illegittimi dal Consiglio di Stato (sentenza n. 4535-07-2011) sono stati dettati esclusivamente dalla esigenza di fare cassa su un settore scelleratamente considerato improduttivo, in controtendenza rispetto a tutti gli altri paesi europei, che proprio in ragione della crisi hanno incrementato gli investimenti nel campo dell’istruzione e della ricerca.
Dalla scuola dell’infanzia all’università, la mannaia dei tagli ha falcidiato centinaia di migliaia di posti di lavoro e tolto ai precari, docenti e ricercatori, ogni speranza di stabilizzazione, bloccando le assunzioni già previste e prefigurando per tutti i lavoratori della conoscenza un destino di sfruttamento e di progressiva sottrazione di diritti e autonomia, maldestramente e squallidamente giustificato come “dovuta” punizione da infliggersi ai docenti “immeritevoli”, quelli, cioè, non allineati all’inaccettabile programma governativo, vòlto a uniformare le dinamiche scolastiche e quelle dell’azienda e, quindi, a mutuarne i rapporti gerarchici e i modelli di relazione liberticidi.
A fronte di ciò, i docenti e i lavoratori precari della scuola ribadiscono preliminarmente e programmaticamente la loro ferma contrarietà ad ogni ipotesi di “aziendalizzazione” della scuola e il netto, sdegnoso rifiuto di ogni procedura di valutazione basata su indici quali “l’accountability” o la “customer satisfaction” (paradigmatici, in tal senso sono i test “Invalsi”), cui condizionare l’erogazione delle risorse economiche, in quanto essi sono del tutto incompatibili con il peculiare ruolo rivestito dal processo di acculturazione e di formazione dei cittadini.
I precari della scuola riuniti in questa assemblea, molti dei quali delegati di associazioni o di coordinamenti sorti spontaneamente ed autonomamente sul territorio nazionale, ritengono invece imprescindibile e necessario investire nella scuola statale, perché nessun paese sollecito verso il proprio futuro può permettersi di pagare il debito pubblico azzerando l’istruzione. Sostengono, perciò, che le politiche scolastiche e la determinazione degli organici debbano essere svincolate dal beneplacito del Ministero dell'Economia, che la legge 449/97 debba essere abrogata e che vada abolita la speciosa distinzione tra organico “di fatto” e organico di “diritto”.
Ritengono urgente, inoltre, l’avvio immediato di un piano di investimenti compensativi dei tagli effettuati con la legge 133/08 (9 miliardi di euro sottratti alla scuola), senza il quale ogni discorso sulla “qualità” diventa pura demagogia. Ritiro dei tagli e rifinanziamento della scuola pubblica sono interventi che devono avere assoluta priorità, se davvero vogliamo una scuola di qualità!
Gli stessi precari si dichiarano, poi, assolutamente contrari all’ipotesi - recentemente ventilata - di bandire nuovi concorsi, anzitutto in considerazione del fatto che dal 2008 ad oggi hanno perso il lavoro 150.000 tra docenti ed ATA e che sono oltre 200.000 i precari, abilitati con procedure concorsuali, con specializzazioni acquisite e competenze testate sul campo, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e in quelle di Istituto; il che, unitamente al previsto aumento dell’età pensionabile, rende del tutto insensata l’idea di attivare una procedura di selezione di ulteriore personale; in secondo luogo, in quanto essi rifiutano la logica sottesa al concorso, una modalità di accertamento delle conoscenze e delle competenze professionali manchevole e sperequatoria, suscettibile di sortire esiti fortunosi e capace di alimentare infinite controversie giudiziarie.
Allo stesso modo, sono contrari ad ogni sistema di reclutamento che favorisca clientelismo e corruzione e che azzeri la libertà di insegnamento sancita dagli artt. 32 e 33 della Costituzione, quali la “chiamata diretta” da parte dei dirigenti scolastici e i concorsi banditi da singole scuole o reti di scuole. Il solo sistema di reclutamento trasparente e meritocratico è quello offerto dalle Graduatorie ad esaurimento, cui accedere in base ai titoli maturati e al servizio svolto.
Tali Graduatorie vanno preservate e rispettate senza defezioni o eccezioni e soltanto da esse si deve attingere per immettere in ruolo, su tutti i posti che essi coprono da anni, i tanti precari oggi sfruttati, anche in ottemperanza alla direttiva europea che prevede la loro assunzione dopo tre anni di servizio.
Perché ciò sia effettivamente possibile, sono fondamentali il ripristino dell’organico antecedente alla legge 133/08 e lo sblocco del turn over, accompagnato dalla copertura al 100% delle cattedre rese vacanti dai pensionamenti, onde garantire continuità e, di conseguenza, alta qualità alla formazione. Si postulano, altresì, il rispetto delle norme sulla sicurezza scolastica e l’applicazione della sentenza n. 3512 del Consiglio di Stato (emanata il 16 giugno 2011), la quale prescrive che tutte le classi siano composte da un numero massimo di 25 alunni e che quelle in cui vi siano studenti diversamente abili, invece, non superino i 20.
Proprio per la tutela e la reale integrazione degli alunni diversamente abili occorre in primo luogo attribuire le ore di sostegno secondo le esigenze reali degli studenti con disabilità; in secondo luogo, per garantire la continuità educativo relazionale, immettere in ruolo, in ogni ordine e grado di scuola, il personale precario specializzato sul sostegno, qualificato a quel ruolo, e non 'riconvertire' personale in esubero privo di competenze adeguate.
L’accesso alle Graduatorie ad esaurimento va consentito anche ai laureati in Scienze della Formazione Primaria, Strumento Musicale e Cobaslid, il cui titolo è abilitante ed ha valore concorsuale. Costoro, infatti, sono rimasti in una condizione di sospensione a causa del vuoto legislativo che si è prodotto, riguardo alla loro posizione, nell’ormai lontano 2006.
Sempre ai fini dell’inserimento nelle Graduatorie viene richiesto l’accesso diretto ad un percorso abilitante anche dagli insegnanti che hanno maturato almeno 360 giorni di servizio nella scuola statale. Tutto ciò va nella direzione dell’equiparazione giuridica e fattuale dei docenti precari e di ruolo, attualmente uguali nei doveri ma non nei diritti, in contrasto con lo spirito che permea il Contratto Nazionale del Lavoro.
La scuola è l’istituzione che ha unificato il paese, che dal dopoguerra in poi ha garantito la mobilità sociale e che garantisce a ciascuno la possibilità di estrinsecare il proprio potenziale e di contribuire al progresso sociale e civile secondo le proprie attitudini e i propri carismi.
La scuola, come l’acqua, è un bene comune non alienabile né scorporabile; è un luogo di confronto e di crescita intellettuale e morale per docenti, studenti e genitori; non può e non deve soggiacere alle logiche e alle speculazioni del mercato!
I docenti e i lavoratori della scuola continueranno a difenderla con ogni mezzo e ad ogni costo! Ai partiti che hanno operato o avallato i tagli e che ora vorrebbero perfino ridurre gli anni di permanenza nella scuola; ai governi miopi che dissipano il più grande patrimonio del paese e a tutti quelli che hanno barattato il futuro d’Italia con meschini privilegi, diciamo: GIU' LE MANI DALLA SCUOLA!
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