lunedì 5 novembre 2012

Appello dei precari della scuola a tutti i lavoratori contro l’aumento dell’orario di lavoro

Il coordinamento precari scuola (CPS), aderisce alla manifestazione regionale in difesa della scuola pubblica statale del 10 novembre indetta dal coordinamento delle scuole di Roma e sostiene il processo di unificazione di tutte le componenti della scuola in una lotta che è contemporaneamente in difesa dell’istruzione pubblica, del diritto allo studio e della dignità del lavoro sia dei precari che degli insegnanti di ruolo.


La legge di stabilità, che sarà a breve approvata dal parlamento, contiene ulteriori tagli alla scuola pubblica, già devastata da questo e dai precedenti governi. In particolare, l’articolo 3 della legge di stabilità prevede l’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti a parità di salario, senza alcuna contrattazione. Il CPS è convinto che il governo Monti stia sperimentando nel settore della scuola un disegno più ampio che mira, utilizzando la retorica della necessità di aumento della produttività, ad attaccare ulteriormente i diritti dei lavoratori di tutti i settori attraverso l’estensione dell’orario di lavoro a parità di salario.


Il Governo Monti, invece di fare pressioni sugli imprenditori affinché aumentino la produttività attraverso investimenti nella ricerca e nell’innovazione, pretende che lo sviluppo della produttività sia un onere per i soli lavoratori. In altri termini, si intende imporre un’estensione dell’orario di lavoro a parità di salario e di conseguenza il licenziamento in massa di decine di migliaia di precari. Ciò comporterà quindi un aumento della disoccupazione per le giovani generazioni, e un’estensione dello sfruttamento per i pochi lavoratori “superstiti”. Ciò che sta accadendo nella scuola secondaria rappresenta quindi un laboratorio ideale sia per le scuole elementari sia, più in generale, per tutti gli altri settori del lavoro pubblico e privato.


Per queste ragioni, il CPS promuove un percorso di collaborazione su questo tema con le altre categorie di lavoratori, sia del pubblico che del privato. In particolare il CPS fa appello alla Fiom, ai lavoratori autoconvocati, ai sindacati conflittuali e a tutti coloro che saranno costretti a lottare con forza contro l’estensione dell’orario di lavoro. Chiediamo, pertanto a tutti questi soggetti di aderire al corteo di sabato 10 novembre, che partirà da piazza dell’Esquilino alle 14,30, in difesa della scuola, dei suoi lavoratori e degli studenti e di generalizzare da subito il tema della lotta contro l’aumento dell’orario e dei ritmi di lavoro cui mira il governo Monti, insistendo sulla scarsa produttività del lavoro in Italia.
Coordinamento precari scuola

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