Mercoledì 17 dicembre il Coordinamento
Precari Scuola Roma si è riunito per discutere su:
-promesse di assunzioni e significato dei ricorsi,
-promesse di assunzioni e significato dei ricorsi,
- rischio dell'estromissione completa di
una parte considerevole di lavoratori/trici precari-e della scuola attraverso
l'eliminazione delle supplenze,
-rilancio della piattaforma del 26
ottobre.
Dopo la sentenza della Corte europea
contro il ricorso sistematico a contratti a tempo determinato e le promesse di
stabilizzazione da parte del governo, c'è grande fermento da parte di docenti e
ATA precari.
Pensiamo che sia arrivato il
momento di pretendere le tanto attese assunzioni vigilando sulle modalità, sui
tempi e sulla certezza degli stanziamenti. La recente sentenza europea e i
molti pronunciamenti a favore di singoli da parte di giudici italiani, insieme
ai ricorsi che molti precari si accingono a portare avanti per mettere alle
strette il governo, rimarcano per noi che l'assunzione dei
precari è un atto dovuto e non deve avvenire attraverso il ricatto della
dequalificazione della funzione docente, della cessione dei diritti e
dell’abolizione degli scatti stipendiali come tenta di far passare il piano per
la scuola del governo.
Chiediamo a tutti i
lavoratori/trici della scuola di prestare attenzione e di opporsi, in sede di
discussione di modifiche al contratto nazionale nonché in sede di
contrattazione d'istituto, alle tendenze che modificano il contratto di
lavoro in senso peggiorativo, dequalificando il lavoro di docenti e
ata e imponendo un elevato numero di ore da dedicare a supplenze.
E' avvenuto, per esempio, nel caso dell'accordo siglato dai sindacati CGIL e
CISL della provincia di Trento ad agosto 2014 per il quale ogni docente dovrà
prestare fino a trenta ore (non più dieci-quindici) per
le supplenze interne, lasciando invariata la parte economica, per non parlare
delle settanta ore annue (solo alle superiori) ricavate dal
recupero previsto per le ore di 50 minuti. Avviene in forme diverse in
molte scuole dove le difficoltà dovute ai tagli vengono affrontate ricavando
ore da recuperare in vario modo, da destinare a supplenze o ad attività
cosiddette progettuali, ma a volte gestite in maniera da togliere alla
maggioranza dei docenti il controllo del proprio lavoro.
Segnaliamo, inoltre, che
ancora troppo spesso, per la mancata chiamata dei supplenti, si
arriva perfino alle richieste ricevute da diversi colleghi/e precari sul
sostegno di prestare ore per coprire le assenze dei colleghi/e. Ribadiamo
la nostra contrarietà a questa pratica veramente disdicevole, che fa risparmiare
soldi alle scuole e al ministero ma che svilisce il diritto allo studio degli
alunni/e diversamente abili.
Denunciamo infine, la barbarie del
trattamento riservato ai colleghi/e che lavorano con contratti brevi e saltuari
che non vedranno per quest'anno gli stipendi di dicembre, nè la tredicesima
e neanche la mensilità di novembre della quale sarà assegnata solo
una quota rimandando l'altra metà al 2015. Il MIUR fa sapere, con una
nota del 15/12/2014, che ciascuna scuola dovrà liquidare le somme
spettanti al personale docente con precedenza delle mensilità di settembre e
ottobre fino a novembre ma entro i limiti dell'importo assegnato ad ogni
singola scuola.
Ribadiamo le richieste e gli
obiettivi dell' assemblea dei precari del 26 ottobre e invitiamo alle giornate
di lotta in Piazza Montecitorio e all'assemblea nazionale che si terranno
durante la settimana dal 12 al 18 gennaio.
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Coordinamento precari scuola Roma
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