Il Coordinamento Precari Scuola Roma (CPS Roma) comunica
all'opinione pubblica e agli organi di stampa il principale risultato della
manifestazione del precariato della scuola tenutasi a Roma, sotto Montecitorio,
martedì 17 marzo scorso, cioe’ la definizione e la realizzazione, avallata
all’unanimità, di una piattaforma comune a tutta la realtà del mondo precario
della scuola, una realtà molteplice, fatta di gruppi organizzati e di singoli
lavoratori, offesi nella loro dignità di cittadini e di lavoratori dalla c.d.
riforma della Buona Scuola renziana.
La piattaforma, ottenuta dopo mesi di battaglie svolte
troppo spesso singolarmente, con contenuti e rivendicazioni quasi
esclusivamente specifiche e non sempre inclusive che non permettevano altro se
non la frammentazione e la divisione, facendo il gioco del governo, si basa su
tre capisaldi inamovibili e indisponibili: il rifiuto totale della riforma
renziana, riforma non emendabile e pertanto da sovvertire nella logica, nei
contenuti,nella forma e nella sostanza; la proposta di individuazione dei
razionali per aumentare in modo sostanziale il numero delle cattedre
disponibili; un percorso inclusivo per la stabilizzazione completa e senza
condizioni di tutti i precari della scuola, siano essi iscritti Gae, idonei al
concorso, abilitati Tfa, abilitati Pas, abilitandi Tfa e iscritti III fascia.
La piazza, nell’accettare e fare propria la piattaforma, ha
dato il via ad un percorso di lotta unitario, al di là delle varie appartenenze
sindacali, che inizi con l’indizione di un’assemblea nazionale di tutti i
lavoratori della scuola contro la riforma, con particolare declinazione sul
mondo precario, che passi attraverso la partecipazione alle varie ulteriori
manifestazioni contro la Buona Scuola, a partire dal presidio dei precari indetto
dai sindacati per martedì 24 sotto Montecitorio (ove portare e rivendicare
l’applicazione della piattaforma), che confluisca nella richiesta forte di
indizione di un grande sciopero generale della scuola, da considerare come
adeguata risposta forte e unitaria al più grande attacco alla Scuola Pubblica
che si ricordi dai tempi del ministro Falcucci.
La piattaforma, che di seguito riportiamo, puo’ essere
controfirmata scrivendo (specificando se si appartiene a realtà già in lotta)
all’indirizzo email del CPS Roma (movimentoinsegnantiprecari@gmail.com) il
quale si rende sin d’ora garante del processo che finalmente identifichi un
reale movimento unitario dal basso contro la devastante politica renziana sulla
scuola.
Piattaforma dei precari della scuola per una mobilitazione unitaria.
- Ritiro della riforma Buona Scuola, una
riforma non emendabile, che vediamo come l'ennesimo tentativo di fare cassa ai
danni della scuola pubblica, una limitazione di diritti dei dipendenti pubblici
che procede parallelamente al Jobs Act e il passaggio di un più ampio progetto
di meritocratica privatizzazione dei diritti costituzionali e dello stato
sociale
- Aumento sostanziale del numero di cattedre (per eliminare qualsiasi giustificazione alla
creatura renziana dell’organico funzionale con strapotere dei dirigenti)
tramite: cancellazione dei tagli della riforma Gelmini; diminuzione numero
alunni per classe, cancellazione riforma Fornero sulle pensioni.
- Immissioni in ruolo completa, oltre le promesse mancate del
governo (quindi tutti i 148mila precari delle GAE , tutti quelli delle GI che
hanno maturato i 36 mesi di servizio, che oggi con il DDL sono tagliati fuori,
idonei ultimo concorso) entro Settembre 2015, attraverso un c.d. Decreto
Interministeriale emanato dal MIUR di concerto con il Ministero dell’Economia e
Finanze (non occorre infatti alcun Decreto legge o DDL, ma solo la volontà di
assumere), immissioni in ruolo da effettuarsi senza condizionarle all’
accettazione di patti “al ribasso”, dal momento che, come è a tutti noto, le
assunzioni dei precari in GAE e di quelli che hanno maturato 36 mesi di
servizio non sono un regalo del governo, ma il frutto delle lotte condotte
negli anni dai precari e della sentenza della Corte di Giustizia europea.
- Il rispetto, per gli immessi in ruolo, di quanto
stabilito dal CCNL scuola, il che vuol dire ripristino degli scatti di
anzianità soppressi, riconoscimento dei diritti pregressi degli abilitati di
scuola dell'infanzia e primaria ante 2002 e, soprattutto, ritiro di ogni
assurda ipotesi di mobilità del personale verso altre province o regioni,
nonché di demansionamento, ovvero utilizzazione su classi di concorso “affini”
e su differenti posizioni lavorative (docenti assunti nelle posizioni degli
ATA).
- Stabilizzazione graduale dei precari
recentemente abilitati tramite
percorsi TFA e PAS e tramite laurea in Scienze della formazione, attualmente in
II fascia d’istituto, con
istituzione di una nuova graduatoria provinciale degli abilitati (da cui attingere a scorrimento,
per le immissioni in ruolo e per le nomine sulle supplenze annuali).
- Istituzione di graduatorie dei non abilitati con
percorsi abilitanti da attivare gratuitamente
e senza selezione per chi
abbia maturato almeno 2 anni di contratti a tempo determinato.
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