La scuola italiana è ancora segnata dalle ferite generate dalle
politiche dell’ex ministra Gelmini. Gli 8,5 mld di euro non sono stati
mai restituiti alla scuola. La legge 107, la cosiddetta “Buona scuola” è
la peggiore prosecuzione delle politiche sull’istruzione negli ultimi
vent’anni:
l'anno scolastico è iniziato con un numero consistente di cattedre scoperte, cronica è la carenza del personale ATA;
non tutti i precari Gae sono stati assunti, rimangono esclusi i docenti
di seconda e terza fascia, pur avendo alle spalle anni di insegnamento,
le insegnanti della scuola dell'infanzia, lasciate in sospeso in attesa
della delega per la riforma del ciclo, il personale ATA;
la “fase B” delle regolarizzazioni si delinea come un “mobbing” di
massa sulla categoria, in particolare su quei lavoratori che avrebbero
potuto entrare in ruolo da tempo se avessero programmato liberamente di
trasferirsi in altre provincie;
la “fase C” dequalifica il personale che viene costretto a fare il “tappabuchi” e a continui spostamenti di sede;
gli insegnanti tecnico pratici - già colpiti dalla riforma Gelmini e
“derubati” attraverso i Pas non vedono riconosciuta la loro
professionalità e il loro diritto al ruolo;
la delega al governo, prevista dalla 107, per il riordino del sistema
di formazione degli insegnanti riguarda il destino di parte dei precari
della scuola e degli studenti che vorranno accedere all'insegnamento;
gli insegnanti hanno il contratto scaduto da 6 anni e sono i meno pagati d'Europa.
la divisione fra precari danneggia tutti, favorisce solo le politiche
di differenziazione salariale, di rottura della collegialità e della
cooperazione, di autoritarismo aziendalista, di privatizzazione.
E’ necessaria l’unità di tutti i lavoratori della scuola attorno a
due punti fermi: il diritto al lavoro per tutti e tutte e il
riconoscimento della professionalità acquisita con l'anzianità di
servizio.
Chiediamo a tutti i colleghi e alle organizzazioni dei precari
solidarietà attiva. Socializzazione delle informazioni e delle idee,
partecipazione attiva a partire dai propri luoghi di lavoro. Lottiamo
uniti:
contro i tagli, per la valorizzazione della scuola e del lavoro di tutti;
per la stabilità e la qualità del lavoro, contro la falsa meritocrazia della L. 107;
per l'abolizione della legge Fornero, il pensionamento del personale più
anziano e le assunzioni, senza la rinuncia ai diritti prevista dalla
legge 107, sui posti vacanti e disponibili;
per la reintroduzione delle supplenze brevi fin dal I giorno di necessità;
per il mantenimento e la riapertura delle gae, al fine di garantire le
assunzioni in maniera trasparente, e delle graduatorie di istituto anche
di terza fascia per le supplenze;
per il pagamento puntuale dello stipendio ai supplenti;
per la gratuità dei corsi abilitanti;
per l'abolizione del lavoro gratuito in ogni sua forma (es. stage);
per l'abolizione della legge 107, per una vera riforma proveniente dalla
scuola e dai cittadini che risponda alle esigenze di democrazia e
lavoro espresse dal paese.
Le lotte avranno successo solo se saremo in grado di sviluppare
rivendicazioni e piattaforme comuni, evitando di rimarcare le differenze
tra di noi e indirizzando la conflittualità verso il Governo e non
verso le altre categorie di precari.
Di questo e altro parleremo all’assemblea cittadina giovedì 12
Novembre ore 17 all’ITIS Galilei, via Conte Verde 51 - (metro A -
Manzoni).
Vi aspettiamo
Coordinamento Precari Scuola Roma
Per info: movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
https://www.facebook.com/Precari-Scuole-di-Roma-Coordinamento-CPS
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