Il 14 gennaio 2016 il coordinamento precari scuole di Roma ha
tenuto un presidio davanti alla Direzione provinciale del tesoro di
Roma.
L'obiettivo è stato quello di mettere
in luce il mancato pagamento dello stipendio di ben trenta mila
lavoratori della scuola. Ma anche la certezza dei finanziamenti futuri
alle supplenze.
Al di là della tendenza al rimpallo delle responsabilità tra miur
scuole e mef che in un primo momento ha reso difficile la comunicazione -
scrive il coordinamento - restano confermate dalla discussione con i
funzionari dell'ufficio tecnico, la sottostima sulle previsioni di
bilancio sia per le supplenze brevi che annuali, la non chiarezza sulle
ultime emissioni straordinarie e sui capitoli di spesa che sono stati
stornati. Altrettanta poca chiarezza sulle prossime regolarità
stipendiali.
La responsabile dato rassicurazioni sulla sistemazione degli ultimi
neo assunti facendo emergere che anche su questi è stato difficile
regolarizzare stipendi e contratti: inizialmente hanno parlato di poche
decine di situazioni ancora da regolarizzare su Roma e provincia, ma si
riferiscono a circa 8675 contratti nazionali su soli 23940 tempi
indeterminati di cui il mef si è fatto carico a partire dall'11
dicembre.
Non sono stati in grado di fornire altrettanti dati sui contratti
fino al 30 giugno e su posto vacante, lasciandoci con un probabilmente
sarà tutto pagato e negando, inoltre, ogni possibilità per loro di fare
previsioni su supplenze brevi e saltuarie.
L'ultima emissione, relativa al periodo settembre-dicembre è stata effettuata e si potrà visualizzare il 19 gennaio.
Il governo ha assunto migliaia di docenti senza avere i fondi
necessari, conclude il Coordinamento, Se non arriveranno gli stipendi
regolarmente per TUTTI, organizzeremo un altro presidio ma stavolta
presso il diretto responsabile di questo pasticcio: il MIUR! Miur e
governo devono rifinanziare la scuola pubblica!
COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA CPS ROMA
Analisi, appuntamenti e lotte del Coordinamento Precari Scuola-Roma (CPS ROMA) movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
giovedì 16 marzo 2017
Comunicato stampa sciopero 17 marzo
Come Coordimanento Precari scuola in questi anni ci simo sempre opposti
in diverse forme alla legge 107, con lo stesso spirito rifiutiamo gli 8
decreti attuativi, che nonostante le modifiche delle commissioni, non
cambiano l'impianto strutturale dell'intero impianto della 107. Come CPS
abbiamo aderito e scioperato #Lottomarzo giornata dello sciopero
globale delle donne, portando questi contenuti nella piazza della
formazione, in un momento di crisi da precarie/i non ce la siamo sentite
di aderire formalmente allo sciopero del 17 pur condividendone le
ragioni. Considerando lo sciopero come strumento di lotta per
lavoratrici e lavoratori invitiamo tutte e tutti ad agire come ritengono
opportuno in base alla propria coscienza e purtroppo anche in base al
proprio portafogli! Ci auguriamo che da domani in poi riprenda la lotta
unitaria non solo contro i singoli aspetti della legge 107 e dei decreti
ma che metta in crisi l'intero impianto strutturale che tali
provvedimenti vogliono dare all'Istruzione nel nostro Paese.
martedì 14 febbraio 2017
L'8 marzo noi scioperiamo!
Come docenti precarie e precari stiamo
partecipando al percorso “non una di meno” che dopo la manifestazione
del 26 novembre e il confronto nei tavoli del 27, si è posta l'obiettivo
della stesura di un piano nazionale contro la violenza di genere e il
lancio di una giornata di sciopero per l'8 marzo 2017. Abbiamo deciso di
aderire e di sostenere lo sciopero dell'8 marzo per diversi motivi.
Prima di tutto riteniamo fondamentale il ruolo della scuola di ogni
ordine e grado nel contrasto alla violenza del genere, sia attraverso
un'educazione alle differenze, che metta in crisi stereotipi di una
cultura ancora sessista e patriarcale sia come luogo in cui riconoscere i
segni della violenza subita e/o esercitata. In secondo luogo i
comportamenti violenti e le discriminazioni vengono perpetrati spesso a
scuola, l'istruzione ha quindi un ruolo centrale nella lotta alla
violenza, senza dimenticare che spesso la scuola è l'unica istituzione
pubblica che chi subisce violenza può considerare come luogo accogliente
e sicuro, anche per ricevere supporto e sostegno. Riteniamo dunque che
la didattica di tutte le discipline debba avere un'ottica di genere,
dall'educazione a un uso non sessista della lingua italiana, al ruolo
delle donne in tutti i campi del sapere, dalla matematica alla
filosofia. Per tutti questi motivi come Coordinamento Precari Scuola di
Roma abbiamo deciso di scioperare l'8 marzo. Nello stesso mese alcuni
sindacati hanno indetto una giornata di sciopero contro le deleghe della
legge 107, attualmente al vaglio delle Commissioni parlamentari. La
mobilitazione contro la L.107 è giusta e in questi anni come CPS abbiamo
provato a contrastarla in tutti i modi, crediamo anzi che l'ottica di
genere sia un motivo ulteriore di lotta alla "buona scuola" in un
comparto in cui la componente femminile è la maggioranza tra i
lavoratori, non è forse "violenza di genere" la questione della
mobilità, il blocco contrattuale, il precariato, la chiamata diretta per
la quale si è osato chiedere persino la “foto a figura intera”? Nel
contesto attuale, riteniamo che per le lavoratrici e i lavoratori sia
insostenibile praticare due scioperi a distanza di pochi giorni,
chiediamo pertanto ai sindacati che hanno indetto lo sciopero per il 17
marzo di confluire nella data dell'8, inserendo anche la critica alla
legge 107 e alle deleghe; nello stesso tempo facciamo appello ai
sindacati confederali del mondo della scuola di indire una giornata di
sciopero generale per l'8 marzo.
lunedì 13 febbraio 2017
Riunione mercoledì 15 febbraio
La prossima assemblea del coordinamento precari scuola
di Roma è fissata per mercoledì 15 febbraio alle ore 18 presso Communia (via dello scalo di San Lorenzo 33), con il
seguente ordine del giorno:
- Resoconto della due giorni di Bologna: percorso non una di meno, incontro con altri gruppi di precari
- sciopero 8 marzo, il nostro contributo nel percorso non una di meno (prossimi appuntamenti)
martedì 17 gennaio 2017
Report assemblea CPS Roma 11/1
Il giorno 11-01-2017 si è riunito il Cps Roma affrontando i seguenti temi all'ordine del giorno:
-adesione
all'assemblea degli Autoconvocati delle scuole su scala nazionale, per
riprendere la mobilitazione contro la legge n.107, a cui abbiamo deciso
di aderire senza esserne i promotori e in cui interverremo aggiornando i
colleghi e le colleghe sulla nostra situazione dal punto di vista dei
precari/e;
-adesione al percorso https://nonunadimeno. wordpress.com/ ;
-assemblea con il Cps Bologna i primi di Febbraio, da concordare;
-continuare
il percorso contro l'art. della l.107 che danneggia coloro che hanno
maturato i 36 mesi di supplenza, abbiamo mandato l'ultima sentenza a
Mancuso, attendiamo riscontri;
-prossima riunione il giorno 26-01 alle 18.30 a Communia.
La riunione è spostata a data da destinarsi.
La riunione è spostata a data da destinarsi.
venerdì 14 ottobre 2016
Al di là dei proclami, scuola nel caos tra concorsi e ricorsi: facciamo il punto con docenti e avvocati!
Dopo un anno dall'approvazione
della cosidetta “Buona scuola”, nonostante i proclami di Renzi e
della Ministra Giannini, i problemi della scuola sono tutt'altro che
risolti: la supplentite non è stata eliminata, le Gae non sono state
esaurite, i vincitori del Concorso non sono stati assunti, i precari
delle graduatorie di istituto attendono una chiamata iniziando il
conto alla rovescia per i 36 mesi, segreterie e uffici scolastici
regionali sono in tilt e non riescono a fare convocazioni sino al
termine dell'anno scolastico con studenti costretti a subirne le
conseguenze!
Per tutti
questi motivi proviamo a fare il punto promuovendo un’iniziativa
che mira a far luce sull’annosa questione dei 36 mesi di servizio
con
contratti a tempo determinato nella scuola pubblica statale. La
sentenza della Corte Costituzionale della primavera scorsa, fa
precipitare nell’incertezza il futuro professionale di molti
docenti e ATA esclusi dal piano assunzionale del Governo Renzi.
Dato per assodato, che i
ricorsi non sono la soluzione senza una mobilitazione reale, vogliamo
informare e confrontarci con i/le precari/e su un aspetto della buona
scuola (limite dei 36 mesi di servizio) che non solo non stabilizza
ma potrebbe peggiorare la situazione. Ecco perché abbiamo contattato
alcuni legali sensibili alla causa dei lavoratori, per conoscere il
quadro giuridico della situazione.
Per tutti coloro che sono
rimasti fuori dallo “straordinario piano di assunzioni”: l’intera
fascia della scuola dell’infanzia, tutti i docenti che non hanno
accettato le condizioni imposte dalla mobilità nazionale, i docenti
di seconda e terza fascia d’Istituto, gli Ata.
L'appuntamento
è il 27
Ottobre 2016 – ore 18
presso Communia, spazio di
mutuo soccorso,
via dello Scalo San
Lorenzo, 33
Coordinamento precari scuola
– Roma
Contatti
: Fb → Coordinamento
Precari Scuola Roma – CPS
martedì 20 settembre 2016
Report riunione CPS Roma 15/9
Giovedì
15 settembre si è riunito il Coordinamento Precari Scuola di Roma, la
discussione, molto ricca, ha affrontato i seguenti punti:
- analisi della situazione attuale e sul ruolo del CPS
- Relazioni con gli altri gruppi e organizzazioni di precari
- Prospettive per i prossimi mesi, quando la fine delle procedure concorsuali e il caos della mobilità, potrebbero creare uno scenario sul quale è difficile fare previsioni
In merito alla situazione
attuale in modo condiviso si è giunti alla conclusione che il contesto
attuale è poco roseo per favorire la mobilitazione e/o la presa di
coscienza dei precari, che pensano molto alla situazione specifica della
loro particolare condizione che a quella più generale. Questo modo di
vedere ha reso di fatto inutili i tentativi del CPS Roma che lo scorso
hanno, partecipando a mobilitazioni e a 2 assemblee si è speso per
porre le basi di una piccola piattaforma unitaria almeno sui punti
comuni; tuttavia gli incontri si sono conclusi con un nulla di fatto,
almeno per il momento.
Per questo motivo il ruolo del CPS Roma
deve essere, da un lato, quello di rilanciare e mirare ad una
piattaforma unitaria con altri precarie e intensificare/migliorare la
relazione nel rispetto delle diverse rivendicazioni con gli altri
lavoratori e lavoratrici della scuola, come gli autoconvocati, inoltre
il CPS mira a fornire gli elementi di una visione politica generale sul
mondo della scuola.
L'altro
elemento da cui il CPS non può prescindere è l'aspetto vertenziale -
rivendicativo, per questo motivo, prevedendo che dopo il concorso, in
virtù anche dell'Evanescenza dei posti messi a bando e dell'alto numero
di bocciati, una delle questione di maggiore interesse dei precari
potrebbe essere la QUESTIONE DEI 36 MESI per questo motivo si
organizzerà un MOMENTO DI FORMAZIONE - INFORMAZIONE PUBBLICO chiedendo
la consulenza di un gruppo di legali esperti della situazione.
Per riuscire nei due punti sopraelencati il CPS è giunto alla conclusione di alcune cose da migliorare:
- La comunicazione interna e soprattutto esterna (intensificare la produzione di video - volantini con una grafica accattivante, etc). Per quanto riguarda la comunicazione interna bisogna migliorare l'uso della mailing list e la gestione delle riunioni, dalla prossima assemblea che sarà lanciata con largo anticipo si avrà un odg definito, un'introduzione (10-15 minuti massimo), poi interventi di 5' e infine le conclusioni per trovare una sintesi tra i diversi punti di vista e/o posizioni ed evitare di esprimersi a maggioranza.
- L'appuntamento di ogni assemblea verrà comunicato almeno 15 giorni prima.
Abbiamo
affrontato la questione del NO AL REFERENDUM, auspicando la nascita di
un fronte unitario e sociale per il NO, come del resto è uscito nei
propositi dell'assemblea nazionale di Napoli del 3-4 settembre, crediamo
sia utile portare all'interno di questi luoghi il punto di vista degli
insegnanti precari e ci siamo detti aperti a partecipare ai percorsi e a
stringere relazioni con i soggetti che si muoveranno su questo fronte
da Decide Roma ad Attac a altri Comitati. In virtù di questo abbiamo
dato l'adesione all'iniziativa del 21 settembre alle ore 17.45 presso l'Aula
Magna del Liceo Morgagni, via Fonteiana 125, Roma , Municipio XII
promossa da Attac alla quale parteciperà il costituzionalista prof.
Azzariti.
Sosteniamo
inoltre la mobilitazione promossa dagli Autoconvocati del 19 settembre -
ore 15 a via Pianciani sede USR in merito alla mobilità.
mercoledì 6 luglio 2016
Sono solo anni di precarietà!
Non
è l'elettrocardiogramma... o l'indice dei risparmi che non hai...
sono
solo anni di precarietà!
sul
concorso-porcata (lo avevamo detto.. e la cosa non ci fa sentire
meglio!!!!):
Denunciamo:
- come si fa ad attribuire un punteggio senza griglie di valutazione?
- I ritardi nella pubblicazione del bando;
- i ripetuti errori negli elenchi dei candidati: prima inseriti per ordine cronologico, poi in ordine alfabetico, su sedi concorsuali lontane dalla provincia prescelta, addirittura in altre regioni;
- il cambiamento delle sedi concorsuali all'ultimo minuto, rendendo impossibile la partecipazione di tutti e tutte;
BASTA
GRUPPI FACEBOOK,
LOTTIAMO
TUTTI/E UNITI/E!!!
-
assunzioni per tutti! I posti ci sono! Abolire
la Fornero! Riconoscere le competenze acquisite attraverso il
servizio!
- RIAPRIRE LE GRADUATORIE PROVINCIALI: sono l'unico strumento trasparente e democratico funzionale all'accesso al lavoro;
- AGGIORNARE LE GRADUATORIE DI III FASCIA: garantiscono il funzionamento delle scuole e l'accesso alle prime esperienze di lavoro a scuola;
- RICONOSCERE GLI ANNI DI SERVIZIO: sono la vera scuola di formazione del personale, pertanto dopo 36 mesi si deve acquisire l'abilitazione all'insegnamento a tempo indeterminato;
- ASSUNZIONE SUBITO DI TUTTI I PRECARI DELLE GAE
Riunione
giovedì 15 settembre ore 17:00 a Communia
via
dello scalo di S. Lorenzo 33 - Roma
seguiteci
su:
Coordinamento
precari scuola – Roma http://cps-roma.blogspot.it/
sabato 2 luglio 2016
Solidarieta’ ai maestri messicani
Dal 15 maggio, la Coordinadora Nacional de Trabajadores del Estado (Cnte) di Oaxaca è sul piede di guerra in difesa della scuola pubblica.
Ha realizzato presidi e marce anche nella capitale, appoggiate dalle organizzazioni degli studenti e dei familiari operai e altri settori sociali, colpiti dalle politiche neoliberiste di Henrique Pena Nieto, nonostante la linea dura scelta dalle autorità statali e federali che hanno minacciato di sostituire i docenti in lotta, in alcuni stati lo sciopero ha interessato il 95% degli istituti.
Con il pretesto di “alzare la qualità educativa del paese”, la riforma educativa del 2013, promossa da Pena Nieto, ha imposto la valutazione obbligatoria dei maestri come condizione per l’accesso al lavoro, a un miglior salario e ad avanzamenti di carriera e per la loro permanenza nel sistema educativo. I docenti chiedono, fra l’altro, di derogare a questa disposizione, che ha provocato migliaia di licenziamenti (e 9.000 posti di lavoro sono a rischio).
Anche in Italia, i lavoratori della scuola hanno lottato contro una riforma “sorella” di quella messicana. Il governo dei grandi capitali e del lavoro “usa e getta” ha prodotto la cosiddetta “buona scuola”. A un anno di distanza dall'approvazione della riforma – una vera pugnalata alla democrazia effettuata da un parlamento corrotto in pieno luglio – i movimenti per la scuola rilanciano col referendum e le mobilitazioni in autunno.
Il coordinamento precari scuola di Roma appoggia l’appello delle rivendicazioni dei nostri compagni messicani: no alla privatizzazione del sistema educativo, più
finanziamenti e aumenti salariali. Prima della strage di domenica notte il governo ha cercato in tutti i modi di criminalizzare e fermare la protesta: docenti licenziati, maestri arrestati, manifestazioni caricate violentemente e disperse.
Profonda e’ la solidarieta’ ai familiari dei lavoratori uccisi dallo Stato messicano, ai prigionieri politici, i maestri e le maestre che nonostante tutto continuano a lottare.
Ha realizzato presidi e marce anche nella capitale, appoggiate dalle organizzazioni degli studenti e dei familiari operai e altri settori sociali, colpiti dalle politiche neoliberiste di Henrique Pena Nieto, nonostante la linea dura scelta dalle autorità statali e federali che hanno minacciato di sostituire i docenti in lotta, in alcuni stati lo sciopero ha interessato il 95% degli istituti.
Con il pretesto di “alzare la qualità educativa del paese”, la riforma educativa del 2013, promossa da Pena Nieto, ha imposto la valutazione obbligatoria dei maestri come condizione per l’accesso al lavoro, a un miglior salario e ad avanzamenti di carriera e per la loro permanenza nel sistema educativo. I docenti chiedono, fra l’altro, di derogare a questa disposizione, che ha provocato migliaia di licenziamenti (e 9.000 posti di lavoro sono a rischio).
Anche in Italia, i lavoratori della scuola hanno lottato contro una riforma “sorella” di quella messicana. Il governo dei grandi capitali e del lavoro “usa e getta” ha prodotto la cosiddetta “buona scuola”. A un anno di distanza dall'approvazione della riforma – una vera pugnalata alla democrazia effettuata da un parlamento corrotto in pieno luglio – i movimenti per la scuola rilanciano col referendum e le mobilitazioni in autunno.
Il coordinamento precari scuola di Roma appoggia l’appello delle rivendicazioni dei nostri compagni messicani: no alla privatizzazione del sistema educativo, più
finanziamenti e aumenti salariali. Prima della strage di domenica notte il governo ha cercato in tutti i modi di criminalizzare e fermare la protesta: docenti licenziati, maestri arrestati, manifestazioni caricate violentemente e disperse.
Profonda e’ la solidarieta’ ai familiari dei lavoratori uccisi dallo Stato messicano, ai prigionieri politici, i maestri e le maestre che nonostante tutto continuano a lottare.
martedì 17 maggio 2016
Comunicato stampa
Il presidio al
Pantheon, promosso dal Coordinamento Precari Scuola di Roma, ha
espresso il dissenso dei precari contro la legge 107, mettendo in
scena una tombolata contro la falsa meritocrazia del concorso 2016.
Una tombolata ironica che ha messo a nudo il gioco d'azzardo a cui
sono sottoposti i lavoratori precari dal governo. Il flash-mob si è
tenuto alla vigilia della sentenza della Corte Costituzionale che il
17 maggio si pronuncerà sulla annosa questione dei precari con 36
mesi o più di servizio che attendono ancora la stabilizzazione.
Coordinamento
Precari Scuola di Roma
giovedì 12 maggio 2016
Uniti contro la precarietà! Azione e mobilitazione
Invito a tutti i lavoratori
della scuola e del pubblico impiego
in piazza del Pantheon il
16 maggio dalle ore 16.30
Il 17
maggio la
Corte Costituzionale sentenzierà
su una delle questioni più spinose della legge 107: il
divieto di riassunzione dei precari
che hanno superato i 36 mesi di servizio a partire dal 1 settembre
del 2016.
La “buona scuola”
prevede l’esistenza di una precarietà “a tempo determinato”
nata per evitare
allo stato di incorrere nelle sanzioni previste dalla sentenza
europea del novembre del 2014 che ha segnalato e disposto eventuali
sanzioni per l’abuso dei contratti a tempo determinato nella scuola
pubblica. Tale disposizione – figlia di anni di lotte dei precari -
ha contribuito alla stabilizzazione di chi ha contribuito per anni e
decenni allo svolgimento delle attività scolastiche.
La legge prevede che:
A decorrere dal 1º
settembre 2016, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati
con il personale […] non possono superare la durata complessiva di
trentasei mesi, anche non continuativi.
Inoltre, il governo ha già previsto un fondo per risarcire i
lavoratori che non saranno assunti dopo 36 mesi di servizio.
10 milioni di euro per gli
anni 2015 e 2016 per non assumere personale!!!
E' la voce del padrone che
dichiara “piuttosto che rispettare la sentenza europea, caro
precario, ti licenziamo. Chiaro?”
In pratica, secondo la “buona
scuola” del Renzi, un insegnante che insegna da più di tre anni:
o vince il concorso (!) o è
fuori dalla scuola. Definitivamente.
Questa norma inserita nel
contesto della scuola è semplicemente folle. Verrebbero espulsi
migliaia di lavoratori formati e con esperienza.. per evitare di
incorrere in altre sanzioni.
La stessa norma,
contestualizzata nel mondo del lavoro italiano, è potenzialmente
foriera di “metastasi normativo-contrattuali” perché crea
un precedente che “a cascata” proietterebbe il mondo del lavoro
verso l’instabilità più totale,
non più solo contrattuale, ma settoriale. Ciò è particolarmente
pericoloso per le migliaia di dipendenti pubblici – di fatto - che
vivono di contratti a tempo determinato, rinnovati a ridosso delle
scadenze contrattuali.
Da questo si evince l’enorme
importanza dell’udienza del 17 maggio per tutti i lavoratori, non
solo della scuola, costretti alla più completa precarietà e ad
affrontare un concorso da sventolare davanti agli elettori come segno
di meritocrazia ed efficienza.
La lotta però, come
auspicato tante volte, non può essere la sola azione legale.
Il Coordinamento dei precari
delle scuole di Roma scenderà in piazza del Pantheon giorno 16
maggio alla vigilia di una data che potrebbe porre limitare la follia
prevista dalla 107 e che potrebbe contribuire al rilancio di vertenze
e nuovi diritti per tutto il pubblico impiego.
Invitiamo tutti i
lavoratori della scuola e del pubblico impiego a partecipare al
presidio del 16/05/2016 al Pantheon a partire dalle ore 16.30. Uniti
siamo invincibili!!!!!!!
Coordinamento precari scuola -
Roma
venerdì 6 maggio 2016
Cardiopstie elettive
sabato 23 aprile 2016
Assemblea 28 aprile
Il Coordinamento precari scuola organizza un'assemblea pubblica il giorno giovedì 28 aprile alle ore 19:00 presso Communia (via dello Scalo di San Lorenzo 33) per organizzare la mobilitazione dei precari il 17 maggio
in concomitanza con il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla
sentenza della Corte di Giustizia Europea in merito alla maturazione
del diritto alla stabilizzazione dei lavoratori precari
che hanno maturato più di 36 mesi di servizio.
Il corpo e il movimento
di cattivamaestra purple
Titolo dell’Unità Didattica : Il corpo che ascolta e parla. Scuola dell’infanzia. Sezione: coccodrilli.Insegnanti: maestra Elena. Campi di esperienza: il corpo e il movimento.
Destinatari: la sezione “coccodrilli” è eterogena, formata cioè da bambini e bambine di età compresa dai due anni e mezzo ai sei.
Traguardi:
maturare esperienze che sviluppano l’autonomia del bambino, la
consapevolezza di sé, del proprio corpo e di quello altrui. Lavorare sul
potenziale corporeo come strumento di conoscenza, di comunicazione e
d’espressione. Riconoscere il proprio corpo, fermo e in movimento, le
sue diverse parti, i sensi.
Tempi: tutto il tempo che occorre per i tre anni della scuola dell’infanzia.
Metodologia:
attività manuali, sensoriali, creative, tattili, fisiche, quali
correre, saltare, strisciare, rotolarsi, sporcarsi, divertirsi,
dipingere, modellare, toccare, annusare…
Strumenti e materiali:
carta e cartoncini colorati, tessuti di scarto di vario tipo,
barattoli, pittura, colori a matita e pennarelli, pastelli a cera,
pennelli, decoupage, frottage…
Spazi: classe, palestra, corridoio, giardino. Giardino? …magari! Purtroppo è inagibile.
“Il corpo e il movimento” è uno dei campi di esperienza della
programmazione didattica della scuola dell’infanzia. E’ un percorso
durante il quale gli alunni prendono coscienza del proprio corpo,
imparano a conoscerlo e si esprimono con e mediante esso. I bambini
sanno fin dalla nascita che è uno strumento di conoscenza e la scuola
dell’infanzia mira a sviluppare l’apprendimento attraverso il corpo in
tutte le sue forme. Gli alunni ne riconoscono tutte le parti e le
rappresentano anche graficamente, sia in stasi e sia in movimento, ne
riconoscono i segnali e i ritmi e quelle relative alle differenze
sessuali e di sviluppo. I bambini giocando con il loro corpo si
esprimono, si sperimentano, percependo la completezza del proprio sé
nella propria fisicità, acquisiscono autonomia e sicurezza emotiva.
Controllano l’esecuzione del gesto, hanno cura della propria igiene
personale, provano piacere nel muoversi e nei “giochi di movimento”.
Sviluppano la coordinazione e la consapevolezza motoria. Speriamo di
arrivare sani e salvi alla fine dell’anno scolastico!
Ore 8.00. La maestra Elena apre la classe e accoglie i bambini e le bambine della sezione “coccodrilli”. Sì, perché l’accoglienza è
parte integrante della programmazione didattica e dei tempi scolastici
degli alunni. Ogni mattina gli allievi e i loro accompagnatori, vengono
accolti da un bel “Buon giorno, come va?” e poi i piccoli vengono invitati a prendere un gioco, un vestito per travestirsi, un album, il pongo.
Come
tutte le mattine, scelgo una storia da leggere, preparo il materiale
per far lavorare i bambini, facciamo colazione, andiamo in bagno.
Antonellino si è fatto la cacca sotto: non gli andava di lasciare la sua
torre altissima per scappare in bagno e quindi… Chiamiamo la
collaboratrice, ma non c’è perché si deve dividere tra la scuola
dell’infanzia e le elementari: oggi ci sono solo due collaboratrici,
perché le altre due sono malate e non hanno chiamato le supplenti: con
la nuova legge sulla scuola, la cosiddetta “Buona scuola”, bisogna
prendersi una settimana di malattia per far chiamare la supplente
altrimenti… ciccia, ti devi arrangiare!
Allora
che facciamo? Panico! Antonellino rimane con la cacca addosso per un
po’ aspettando la collaboratrice. Non si lamenta, ha solo vergogna. I
compagnetti lo deridono, lui piange, la maestra Elena si adira e li
mette nell’angolo del pensiero. L’angolo del pensiero è una
sedia posizionata in un angolo della classe dove coloro che fanno
sciocchezze vengono messi seduti a pensare, non potendo partecipare
all’attività didattica del momento. I bambini vengono invitati a pensare
su quello che è accaduto: deridere i compagni non è una cosa giusta,
poi il bambino è più piccolo di loro e noi siamo tutti amici. Nel
frattempo si sono fatte le dieci, è tardi per fare una storia, alle
dodici tutte le attività didattiche devono essere concluse, perché
andiamo a mensa.
Quindi cambio di scena e propongo di prendere la manina toccattutto del mondo di tattopoli. Quest’attività è un percorso tattile che prevede varie tipologie di sensazioni: liscio, rigido, soffice, elastico, freddo e caldo. I bambini in piccoli gruppi si passano il libricino di tattopoli, lo sfogliano, lo toccano, lo annusano, lo stropicciano, sentono le sensazioni e sotto la guida deiprompt dell’insegnante,
che propone loro di ricordarsi le sensazioni provate, riproducono ciò
che ha evocato questa esperienza su un disegno.
– Maestra, c’è puzza di cacca?
Caspita,
è Antonellino! Ecco la collaboratrice finalmente. Giacomino e Ziad non
sono rimasti a pensare nell’angolo del pensiero, la maestra li ha visti,
ma ha fatto finta di niente.
-
Mi raccomando non lo fate più e chiedete scusa ad Antonellino, che è
più piccolo! Matteo che stai facendo? Vuoi trovare un posto nello spazio
della classe?
Matteo
ha un “lieve ritardo”, non ha una diagnosi, non è un BES, non è un
DSA,e non potrei definirlo io un iperattivo, mica sono un medico. Tutti,
anche i genitori stessi, lo definiscono così. In ogni modo, il bimbo ha
l’argento vivo addosso, non sta un attimo fermo: corre di qua, corre di
là, si rotola a terra, alza le mani sui compagni, prende a calci le
maestre, se ne va dalla classe e soprattutto…vuole andare sempre in
giardino! Andare in giardino è decisamente l’attività preferita da tutti
i bambini.
Comunque tutti ormai hanno toccato e manipolato il libricino toccattutto, e infatti si è rotto. La maestra distribuisce i fogli, i bambini aiutanti (a
turno tutti i bimbi aiutano l’insegnante) distribuiscono i materiali
per disegnare, colorare e dipingere. Calpurnia e Sara litigano per la
collanina di una delle due:
–
Non si possono portare giochi da casa, quindi o ci giocate insieme
oppure Sara rimettila nello zainetto. E poi questa è una scuola non una
sfilata di moda!
Sara
è stressatissima per il suo aspetto fisico, ci tiene molto all’immagine
di sé, anche troppo per essere una bimba di cinque anni: si preoccupa
già di non ingrassare, è sempre impeccabile. Come la madre.
– Ziad, perché non stai disegnando?
– Non c’ho voglia mae’. Andiamo in giardino?
Sono
un’insegnante supplente da dieci anni, ho cambiato moltissime scuole e
sono davvero tante quelle in cui il giardino è inagibile e, se si tiene
presente che la palestra è disponibile a rotazione con le altre classi
solo una volta a settimana per un’ora, è chiaro che tenere ventisette
bambini in un’aula non è proprio come seguire il copione delle Indicazioni nazionali. Dicono infatti che dobbiamo favorire l’esperienza diretta e il gioco: “ Muoversi
è il primo fattore di apprendimento: cercare, scoprire, giocare,
saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio
psico-fisico”. Gli insegnanti dell’infanzia sono
tenuti a spronare esperienze volte a valorizzare la creatività, la
curiosità e l’esplorazione, la cura di sé e del proprio corpo. La scuola
dell’infanzia mira anche ad affinare le capacità percettive e di
conoscenza degli oggetti, l’orientarsi negli spazi, l’esprimersi con
l’immaginazione. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana,
la vita e i giochi all’aperto sono obiettivi altrettanto importanti di
questo segmento sconosciuto, purtroppo, alla scuola statale italiana.
Chissà poi perché tutto d’un tratto questi bambini si “adultizzano”,
già alle elementari. Alle medie questo passaggio è ancora più netto e
non dovrebbero più aver bisogno di conoscere tramite l’esperienza
sensoriale. Perché devono imparare ad avere una porta della conoscenza per poi dimenticarsene subito?
– Matteo, ma che stai facendo?
Mi accorgo che Matteo sta girando su se stesso con le braccia allargate come una trottolina.
– Mae’ sto facendo quello che mi hai detto tu, trovo un posto nello spazio!
sabato 2 aprile 2016
La cattiva coscienza del governo e la necessità della ripresa del movimento
Appello
per uno sciopero unitario dei precari a favore del superamento del
comma 131 della L 107 – quello che obbliga a non assumere più il
personale che ha superato i 36 mesi di servizio – contro lo
stravolgimento del testo unico di reclutamento, per il diritto al
lavoro, la continuità didattica, l'assunzione di tutti i precari, la
promozione con le lotte dei quesiti referendari e la pressione
politica per una sentenza a favore del mondo del lavoro da parte
della Corte Costituzionale il 17 maggio 2016.
Governo
e giudici devono sentirci!
Il
governo aveva già messo in preventivo la sconfitta. In seguito alla
sentenza della Corte europea e alle conseguenti assunzioni più
acclamante della storia, il governo ha sancito che:
è
istituito un fondo per i pagamenti in esecuzione di provvedimenti
giurisdizionali aventi ad oggetto il risarcimento dei danni
conseguenti alla reiterazione di contratti a termine per una durata
complessiva superiore a trentasei mesi, anche non continuativi, su
posti vacanti e disponibili, con la dotazione di euro 10 milioni per
ciascuno degli anni 2015 e 2016 […]
In
pratica, Renzi e i
suoi sono disposti a bruciare il denaro – pubblico - in sanzioni
piuttosto che stabilizzarci.
Sono disposti a privare la scuola della parte più giovane, titolata,
disponibile. Inoltre, attraverso la L 107 viene sancita la non
rinnovabilità dei contratti ai precari storici:
A
decorrere dal 1º settembre 2016, i contratti di lavoro a tempo
determinato stipulati con il personale […] non possono superare la
durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi.
E'
la voce del padrone che dichiara “piuttosto che rispettare la
sentenza europea, caro precario, ti licenziamo. Chiaro?”. E la
condizione di noi precari della scuola statale assomiglia sempre più
a quella delle maestre delle scuole comunali licenziate dai tagli
imposti dall'austerità europea al Comune di Roma.
Queste
misure di fatto sanciscono la volontà governativa di “ammazzare i
precari”,
snellire le affollate graduatorie figlie licenziando di
fatto!
Ribadiamo
la necessità del rilancio della graduatoria quale strumento di
accesso al lavoro.
Il
governo vuole uscire dal tunnel dei numeri della precarietà che
grava su tutta la scuola attraverso il
taglio degli aventi diritto ad un posto di lavoro che – molto
spesso – è quello su cui si sta lavorando in quest'anno
scolastico. Tutto
questo mentre ci si prepara ad un concorso truffa e umiliante che
mette a disposizione solo i posti resi disponibili con i
penzionamenti e che non corrisponde al reale fabbisogno delle scuole,
sul ruolo dei docenti di potenziamento, sulle conseguenze della nuova
mobilità del personale di ruolo, sull'espulsione - per legge - di
un numero elevatissimo di lavoratori che hanno maturato il diritto
alla stabilizzazione come stabilito dalla Corte di giustizia europea
nel novembre 2014.
Inoltre,
questa misura imposta al mondo della scuola, si delinea come un
modello da imporre a tutto il mondo dell'amministrazione pubblica con
le disastrose conseguenze sul piano occupazionale, della qualità del
servizio e della reale cittadinanza
dell'individuo nel suo posto di lavoro. In pratica, il
passaggio degradante dalla condizione di lavoratore, a quella di
operatore chiamato quando serve,
senza continuità e conseguenze legali future. Una precarietà nella
precarietà e senza continuità!
Dopo
un anno di gelo – politico, sindacale, culturale - sulla primavera
del mondo della scuola esplosa un anno fa, chiediamo a tutti di fare
un serio bilancio su quanto in pochi mesi i lavoratori della scuola
hanno perso.
A
tutto ciò, va aggiunta l'inquietante questione delle deleghe al
governo che gravano come una spada di Damocle su un mondo della
scuola che vuole uscire dal baratro economico, contrattuale,
qualitativo e soprattutto democratico attraverso la raccolta firme di
una campagna referendaria. Che da sola, non basta.
Consideriamo
molto importante per il mondo del lavoro la data del 17 maggio 2016
quando la Corte Costituzionale è chiamata a sentenziare sulla
questione posta dalla Corte di giustizia europea in merito alla
maturazione del diritto alla stabilizzazione dei lavoratori precari
che hanno maturato più di 36 mesi di servizio. Tutto
il mondo del lavoro, non solo noi precari della scuola, sono i
diretti interessati di tale sentenza. Siamo convinti che tale evento
vada sostenuto con un'iniziativa forte che rilanci la lotta nelle
scuole e nel paese sulle questioni riguardanti la democrazia, i
diritti dei lavoratori, la difesa della scuola pubblica: una ripresa
della mobilitazione unitaria che potrebbe culminare in uno sciopero
da effettuare in coincidenza col pronunciamento della Corte
Costituzionale il prossimo 17 maggio.
Vi
chiediamo un aiuto: questa è una chiamata per una ripresa della
mobilitazione da costruire tutti insieme – lavoratori, movimenti e
organizzazioni sindacali – che ponga tre grandi questioni: la
democrazia, i diritti del lavoro, e la difesa della scuola pubblica.
Coordinamento
precari scuola Roma
sabato 13 febbraio 2016
No al concorso, riapertura delle graduatorie per tutti i precar
NO
AL CONCORSO!
RIAPERTURA
DELLE GRADUATORIE PER TUTTI I PRECARI!!!!!
Siamo ormai alle porte
dell'imminente uscita del bando di concorso per insegnanti, il quale
apre una grossa disparità tra le varie categorie di insegnanti
precari ed aspiranti insegnanti.
I
primi, abilitati con i vecchi concorsi ordinari e/o percorsi
abilitanti previsti dalla legge e/o che lavorano da anni nella
scuola, non sono stati ancora assunti.
I
secondi sono esclusi a priori da questo concorso, perché la scelta
politica è di togliere valore alle attuali lauree per l'accesso
all'insegnamento .
Tanti
sono, anche coloro che svolgono supplenze nelle scuole ma che non
sono abilitati.
Circa
200000 precari sono rimasti fuori dal piano straordinario di
assunzione della "Buona scuola" che, se non vinceranno o
entreranno nel 10% degli idonei di questo futuro concorso,
rimarranno precari a vita nella migliore delle ipotesi...oppure
saranno licenziati in massa?
I
63mila posti del concorso coprono a malapena il turn over triennale,
che fine faranno tutti gli altri 140mila precari?????
Di
fatto, nonostante
il consueto fumo negli occhi venduto dal governo Renzi, nessuna
nuova assunzione sui posti attualmente vacanti ricoperti dal
personale precario.
- chi lavora da almeno 3 anni nella scuola pubblica (come sentenziato dall'UE);
- chi è idoneo ai concorsi degli anni precedenti;
- chi è in possesso di un'abilitazione;
deve
essere immesso in graduatoria ad esaurimento e progressivamente
assunto!
Chiediamo
la luna????
O
il governo ancora una volta “gira lo spot” del concorso sulla
nostra pelle?
È
estremamente grave ed ingiusto, inoltre, che si bandiscano posti
nella scuola dell'infanzia, quando circa 25000 docenti già presenti
in GAE sono ancora in attesa di essere assunti in quel grado di
scuola. La legge
107, infatti non ha previsto assunzioni nella classe di concorso
infanzia AAAA, che di fatto è ancora piena.
Denunciamo,
infine, il fatto che con
le nuove forme di reclutamento è già in atto - vedi la mobilità -
un forte peggioramento contrattuale della nostra categoria.
Le
soluzioni alle necessità di personale nella scuola pubblica e al
precariato non sono nuovi concorsi, ma il ritiro dei tagli della
Gelmini e della riforma Fornero, con la conseguente assunzione di
coloro che da anni lavorano nelle scuole.
Coordinamento
Precari Scuola - Roma
Pagina FB:
Precari-Scuola-Roma-Coordinamento-CPS
http://cps-roma.blogspot.it/
movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
domenica 31 gennaio 2016
Nuova pagina facebook
La nuova pagina facebook del CPS Roma è:
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lunedì 18 gennaio 2016
Comunicato presidio 14 gennaio
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